Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Rapine e risse nel triangolo nero dell’illegalità

Fonte: Sardegna Quotidiano
12 febbraio 2013

Piazza Matteotti

 

CRIMINALITÀ Un giovane picchiato per un cellulare e meno di due euro è l’ultimo caso di violenza tra le due stazioni e via Roma. Solo domenica altri due episodi e cresce la paura

Rapinato e pestato da un conoscente, un pregiudicato tunisino di 24 anni, Rachid Chalbie, cui aveva chiesto una sigaretta. Il bottino? Uno smartphone e contanti per “ben” un euro e 70 centesimi. Il giovane è stato poi arrestato dalla Squadra volante. Non è successo in una periferia di New York, ma domenica sera in piazza Matteotti: un angolo della città ridotto a un “triangolo nero” tra le due stazioni cittadine, di treni e autobus e i portici di via Roma. Dove col calare del buio diminuisce la sicurezza. La rapina per pochi spiccioli è solo l’ultimo episodio di microcriminalità che da anni trova terreno fertile nella piazza. Come accade in grandi città, la zona delle stazioni è spesso ritrovo di sbandati e piccoli delinquenti. Cagliari non fa difetto, come testimoniano le decine di episodi degli ultimi mesi.

Domenica, solo poche ore prima, ci sono stati altri due episodi. Prima l’aggressione a un minorenne da parte di due ragazzi in stato di alterazione, con alla base un possibile movente di omofobia: secondo alcuni testimoni, un uomo sarebbe intervenuto in difesa della vittima, ricevendo insulti omofobici dai due, e da lì sarebbe scattata la violenza. Poche ore dopo, il secondo atto: un dipendente Arst pestato da alcuni balordi - senza biglietto e con tasso alcolico fuori norma - solo per aver chiesto di non poggiare i piedi sui sedili del bus su cui viaggiavano.

PAURA TRA I NEGOZIANTI Ecco perché piazza Matteotti sembra un’area dove l’illegalità regna sovrana, nonostante la presenza quotidiana di polizia e carabinieri. I vari esercenti della zona chiedono da tempo maggior controllo per sé e per i clienti, per non avere ripercussioni negli affari, data la pessima nomea di cui gode la piazza. Dalla tabaccheria della stazione Arst, Carlo Angius descrive un quadro non certo idilliaco: «Ogni giorno ce n’è una nuova, dalle borse rubate ai pendolari alle risse tra giovani». Sono vari i problemi della stazione dei bus: poca sicurezza per gli utenti, mentre la Asl ha da poco chiuso i bagni, perché oggetto di vandalismo. «Non un bel biglietto da visita per i turisti che passano di qua», commenta Angius. Poco lontano ecco il Crazy Pub, ritrovo di dipendenti Arst e agenti della Polizia ferroviaria. «Qui è tranquillo - dice Elison Rosu da dietro il bancone - i nostri clienti sono persone perbene, ma siamo costretti a chiudere verso le 20, dopo alcuni episodi del passato». Per un bar la vendita di alcolici è una delle principali fonti di guadagno. «Preferiamo non guadagnare piuttosto che farlo servendo certa gente spiega convinta Elison, che dice di non aver paura a fare il suo lavoro - se vediamo facce poco raccomandabili abbassiamo le serrande, dicendo che stiamo per chiudere». All’interno della stazione dei treni la situazione sembra essere diversa, come rivela Gianluca Muscas dalla sua cartolibreria: «Sarà per la vicinanza della Polizia ferroviaria, ma non abbiamo mai avuto problemi. Dentro la stazione è difficile che capiti qualcosa, al di là dei litigi tra studenti o fatti simili di lieve entità». L’eco di questi eventi giunge anche sotto i portici di via Roma. All’ango - lo con via Angioy c’è l’Avion’s Bar. La vita della piazza incide tanto sull’at - tività, come rivela Mattia Melis: «Abbiamo rinunciato ad aperitivi o iniziative simili: inoltre chiudiamo alle 22, in presenza di almeno un dipendente di sesso maschile». Tra le rinunce pure quella di vendere bottiglie di birra da 0,66 litri, se non a prezzi molto alti: «Noi abbiamo deciso così, ma non tutti lo fanno». Francesco Aresu