Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Spunta un muro accesso vietato ciclisti in rivolta

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 febbraio 2013

Calamosca

 

LA STRADA È del demanio ed è percorsa ogni giorno dagli sportivi. Segnalata nelle mappe turistiche rischia di sparire. «È uno dei pochi spazi della città, vogliono toglierci anche questo?»

C’è un sentiero rubato al caos della città e alle recinzioni spinate. È nato tra le mura della Monfenera e le reti coi cartelli gialli che annunciano la sorveglianza armata della Sella del Diavolo. Lo chiamano passaggio a Nord-Ovest, esiste dal 2007 e ha regalato a ciclisti e pedoni una boccata di ossigeno. Ora l’unico accesso all’altrettanto unico polmone della città sta per essere chiuso. Un cancello in ferro arrugginito e due muretti messi su di sabato pomerriggio che come un muro di Berlino dividono Marina Piccola da Calamosca. «Qui facciamo trekking, passeggiate, percorsi con la bici. Questo passaggio ci permette di goderci la natura incontaminata e allo stesso tempo di non disturbare gli automobilisti e respirare aria buona», ha raccontato Andrea Piras, noto preparatore atletico e portavoce dei ciclisti cagliaritani. «Questo muretto è sorto all’improv - viso, e se qualcuno non fa qualcosa per tenere aperto questo passaggio per arrivare a Calamosca dovremmo fare il giro di tutta la città, tra traffico e piste ciclabili che mancano». Il sentiero è pulito, non presenta tracce di rifiuti nonostante sia uno stretto sterrato. Ai lati fichi d’india con frutti rossi maturi e arbusti mediterranei fioriti. Quando inizia la striscia di cemento c’è spazio anche per un cassonetto color cielo. Qualcuno attrezzato di occhiali e scaldamuscoli sfreccia veloce ma frena per saltare quel muretto ancora basso col nastro rosso e bianco. «Questa strada è del demanio », racconta una coppia di signori anziani che passeggia. «Noi viviamo qui, ci hanno detto che vogliono chiudere il passaggio perché nessuno vuole ripulirlo. A noi non interessa, passiamo da Calamosca». Non spetterebbe quindi al Comune di Cagliari bensì al demanio occuparsi di tenere pulito il sentiero. E a quanto pare da questo deriva proprio l’esi - genza di chiuderlo. Il percorso, segnalato nelle mappe turistiche e considerato l’accesso a uno degli scorci paesaggistici più belli e pacifici della città se ne va. Anche lui. «Il demanio si è portato via tutto qui - continua Piras - perché anche questo?» Vi.Sa.