Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Ancora veleni sulla scuola civica

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 febbraio 2013

Comune

 

VIA VENEZIA Spuntano altri documenti sulla nuova gestione contestata. In commissione risolto un giallo sulla vecchia

Pezze giustificative mai trovate, nomi legati da parentela tra esaminatori e esaminati (uno risultato poi idoneo) e sedie abbandonate all’improvviso. Sono molti i veleni che scorrono dentro e fuori la Scuola Civica di Musica di via Venezia. C’è l’ultimo presidente, Paolo Zucca (nominato da Massimo Zedda), che va via per “motivi personali e professionali” il 25 gennaio. Poi una vincitrice di concorso per l’insegnamento di Propedeutica I e II (Cecile Rabiller, moglie del consigliere di amministrazione Michele Mossa), unica su 300 candidati a chiedere l’equipollenza per un diploma di “Mu - sicista intervenente nella scuola elementare e pre-elementare” avuto nel 2000 a Orsay, in Francia. Nulla di strano, ma la domanda è inoltrata alle autorità competenti appena pubblicato il bando di selezione per i docenti della Civica. Rabiller inizia a insegnare lo scorso 12 dicembre: la carta che certifica l’ok del titolo francese con quello italiano non risulta agli atti della scuola. Nella sezione chitarra, c’è il terzo posto tra i “non inclusi” di Roberto Rachel, fratello di Stefano, altra sedia del cda della Scuola. Stefano Rachel porta avanti la linea del ripescaggio dei non inclusi, non sono tutti d’ac - cordo e alcune attività musicali non iniziano. Stranezze e controlli troppo leggeri, insomma. LA COMMISSIONE COMUNALE La mina della Scuola Civica di Musica esplode ieri in commissione Cultura, ospiti Cristina Mancini, direttore generale del Comune e Roberto Floris, funzionario amministrativo della struttura di via Venezia. La Mancini parte dal licenziamento di sette figure della Scuola (cinque tra bidelli e impiegati, il direttore e il vicedirettore generale) lo scorso 24 dicembre: «L’avvocatura dello Stato aveva tempi lunghi, allora ci siamo rivolti a un avvocato esterno. Dal suo esame dei contratti, è risultato che il direttore era passato da contratto Co.co.co a uno a tempo indeterminato, vietato nella pubblica amministrazione. Idem per il vicedirettore, figura inoltre non prevista. Per gli altri cinque si è disposto un procedimento per ottenere elementi utili a acclarare i vizi eccepiti». Maurizio Porcelli, Pdl e presidente della Scuola fino a maggio 2011, tocca vari punti: «Venivano spesso i revisori dei conti, verificavano incartamenti, bilanci e contratti e dicevano che era tutto in regola. Ora c’è un funzionario – Roberto Floris – che firma al posto del dirigente atti amministrativi, non può farlo». Cristina Mancini fa anche notare che «non si trova il documento del bando pubblico del 1998 , per nominare il direttore artistico». Porcelli: «Il bando esiste, l’ha fatto l’allora sindaco Delogu nel 1998». E infatti esiste: datato 24 settembre 1998, la proposta era stata deliberata il 18 settembre dal Cda. Vince Luigi Puddu, riconfermato nel 2002, solito contratto Co.co.co. Il resto è storia recente, e le ombre su via Venezia sono ancora tante. P. R.