Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Lotta per il diritto allo studio»

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 febbraio 2013

Università

 LA PROTESTA Gli studenti occupano il Palazzo delle Scienze: «Le Regione voti no al decreto Profumo, è l’istruzione di lusso». Zedda solidale. Cappellacci raccoglie l’appello: è discriminazione

«Avete occupato Palazzo delle Scienze?». Il solito studente distratto fa spallucce. «Non so per cosa, ma sono lì dentro». Posto in piedi accanto all’enorme striscione (“La Sardegna deve dire no” in rosso acceso), indica l’aula magna. E qui c’è un presidio di ragazzi dietro la cattedra che provano a difendere i diritti di tutti gli universitari. «Chiediamo che la nostra Regione si opponga alla proposta-Profumo », racconta Margherita Lecis Cocco-Ortu (secondo anno di filosofia). E in tarda serata è arrivata la risposta del presidente della Regione Ugo Cappellacci. «Un decreto che non condividiamo nel metodo e nel merito. Insostenibile che tale atto possa essere adottato a Camere sciolte, ma con i nuovi criteri per l’eroga - zione delle borse di studio si rischia di introdurre, oltre a gravi sperequazioni di carattere sociale, nuove forme discriminatorie tra gli studenti delle regioni meridionali e insulari, da un lato, e quelli delle altre aree del Paese dall’altro». Il messaggio degli studenti è quindi arrivato e la Sardegna oggi voterà “no” alla conferenza Stato-Regioni. «La proposta prevede requisiti di merito e soprattutto economici più stringenti per avere la borsa di studio, rimodulati a seconda del territorio: si richiede un Isee di 20.000 euro al nord e14.300 al sud». Le stesse borse di studio saranno di importo più basso. «E sarà un’unica rata che ci arriverà ad agosto, quindi a fine anno accademico. Uno studente che non se lo può permettere che fa? Smette di studiare? ». Non va meglio per gli studenti stranieri che vedono triplicato il valore della eventuale casa all’estero ai fini del calcolo Isee. «L’Università è un vero e proprio lusso. C’è una incredibile svalutazione del laureato da parte dello stato», commenta Federica Pierazzi, al secondo anno della magistrale in chimica. «Siamo stati i primi in Italia a fare occupazione per questo decreto, ma abbiamo visto che nel resto d’Italia si sono mobilitati». Per Marcello Camedda si tratta «dell’ennesimo colpo di coda di un governo che continua con l’istruzione la stessa linea politica dei precedenti. Mirano alla demolizione del diritto allo studio». Francesco Pitarra, studente in giurisprudenza che sogna di diventare un capo antimafia racconta «il suo sentimento antitaliano contro chi voglia imporre modelli di classismo come questa riforma». È importante che la Regione dica no. «Non possono togliere ai ragazzi il diritto di un riscatto sociale», commenta Mattia Lai (Scienze Politiche). Un altro gruppo di studenti nel frattempo, durante la conferenza stampa Cus, tramite Federico Manca, sollecitava il rettore Giovanni Melis. «Sono fiducioso, credo che il decreto non passerà - ha detto il magnifico - È troppo rigido, probabile vada distrutto e rifatto dopo la campagna elettorale». Il sostegno agli studenti è arrivato anche dal sindaco Massimo Zedda. «Un nuovo tentativo di creare studenti di serie A e B». Per la presidente dell’Er - su Daniela Noli è «l’ennesimo atto concepito contro i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, di cui il Governo dovrebbe essere garante».

Virginia Saba