Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

A COSA SERVE QUESTO NUOVO PARCHEGGIO?

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 febbraio 2013

 LA NOSTRA STORIA

di MASSIMO RASSU

Qualche volta ho parcheggiato l’auto nel silos del Terrapieno: in tutti i piani è facile trovare un posto libero, in quanto è costantemente semivuoto. Che dispiacere quando, nel 2000, vidi i lavori di sbancamento dell’intero bastione del Regio Palazzo, una fortezza settecentesca compresa nel circuito delle fortificazioni volute dai Savoia a protezione di Cagliari, all’epoca capitale del Regno di Sardegna! Del plurisecolare baluardo difensivo della cattedrale e della dimora del viceré resta solo qualche tratto di muro, mentre il resto è stato abbattuto, stravolto, snaturato, con una colossale colata di cemento armato. E col pieno accordo degli Enti che (in teoria) dovrebbero tutelare il patrimonio storicoambientale. Senza indagine archeologica né rispetto del contesto si diede avvio al lavoro di escavatori e ruspe: un sacrificio inutile. Di certo sovradimensionato per le necessità reali del centro storico. È per questo che non si capisce la decisione delle recenti amministrazioni comunali di realizzare un ulteriore megaparcheggio, questa volta ai piedi del bastione di Santa Croce. Andrebbe a sostituire il sottosuolo della strada detta Cammino Nuovo, realizzata nel XIX secolo trasformando parte delle fortificazioni sabaude settecentesche del settore occidentale di Castello. Il tracciato ricalcava il fossato e la “strada coperta” che dal bastione del Balice circondava la collina sino all’area del Buoncammino. Il muro che delimita via Santa Margherita, sulla destra salendo sin dentro l’area dell’ex clinica medica, non è altro che la “Controguardia di Santa Croce”, progettata dall’ingegnere Antonio Felice De Vincenti col compito, tra le altre cose, di delimitare quel sistema difensivo. Triste sorte hanno avuto le colossali mura della Cagliari piazzaforte, realizzate con grande dispendio di risorse nel corso dei secoli: ciò che non riuscirono a smantellare gli urbanisti ottocenteschi della scuola dell’Hausmann, o che è sopravvissuto persino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale di cui in questo 2013 ricadono i settant’anni, sta rischiando di fare una brutta fine grazie alle recenti giunte municipali. Siamo sicuri che sia veramente inevitabile distruggere un altro pezzo della storia della nostra città per innalzare l’ennesimo grande, quanto inutile, parcheggio? Storico dell’Architettura