Rassegna Stampa

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Gli studenti occupano il Palazzo delle Scienze nel mirino il Decreto Profumo

Fonte: web cagliaripad.it
7 febbraio 2013

Parte da Cagliari la protesta contro le scelte del governo Monti sui criteri di accesso alle borse di studio. La solidarietà di Zedda: “Condivido la mobilitazione”, la denuncia della Noli (Ersu) e le rassicurazioni del Rettore
Simone Spiga
Palazzo delle Scienze

Parte da Cagliari la protesta contro il Decreto ministeriale del governo Monti sul riordino dell’Università.

Gli studenti di Unica 2.0 hanno occupato nella serata di ieri il Palazzo delle Scienze.

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Intanto gli universitari ricevono il sostegno del sindaco di Cagliari Massimo Zedda. “La riforma del diritto allo studio proposta dal ministro Profumo è l'ennesimo attacco al welfare studentesco che l'Università subisce in questi anni”, afferma in una nota il primo cittadino.

“La rimodulazione dei criteri d'accesso alle borse di studio, il requisito territoriale come metro di valutazione per la loro assegnazione, la diminuzione degli importi sono un nuovo tentativo di creare Università e studenti di serie A e serie B”, continua Zedda.

“Condivido le ragioni della mobilitazione degli studenti italiani che ha preso il via da Cagliari con l'occupazione simbolica del Palazzo delle Scienze – conclude – in vista della Conferenza Stato-Regioni di domani a Roma: una mobilitazione che deve essere sostenuta dagli amministratori locali a tutti i livelli”.

Contro le scelte del governo nazionale anche il presidente dell’Ersu, Daniela Noli. “Il decreto Profumo sul Diritto allo studio è l’ennesimo atto concepito contro i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, di cui il Governo dovrebbe essere garante”, denuncia la Noli.

“In questi ultimi anni abbiamo subìto una politica scellerata che ha saputo esclusivamente tagliare i finanziamenti destinati all’Istruzione. Con questo decreto - conclude - se verrà approvato, dopo il taglio delle risorse, assisteremo a quello indiscriminato degli universitari”.

 

Il rettore Giovanni Melis rassicura, però, gli studenti: “Il Decreto è troppo rigido, non avrà seguito e verrà rifatto dopo la campagna elettorale”. E avvisa gli studenti che occupano il Palazzo delle Scienze: “Con le proteste, non si deve partire in quarta, se no si arriva alla fine senza più fiato”