Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti, scontro politico

Fonte: L'Unione Sarda
5 febbraio 2013


Consiglio regionale diviso, difficile l'intesa per evitare lo smontaggio

Sel-Pd: «Sì alla legge». Cappellacci: «C'è già»

L'ennesimo tentativo per salvare i chioschetti del Poetto potrebbe fallire sul nascere. L'appello di Sel e Pd per un'estensione dei permessi demaniali alle strutture nei litorali fino al 2015 non ha trovato il sostegno del presidente Ugo Cappellacci. La proposta dei consiglieri Luciano Uras (Sel) e Chicco Porcu (Pd), condensata in una legge composta da un unico articolo, prevede una proroga delle concessioni, evitando lo smontaggio dei baretti amovibili.
LINEE POLITICHE DIVERSE Una soluzione però respinta dopo poche ore direttamente dal Governatore. «La questione relativa ai chioschi del Poetto può essere risolta dalle norme vigenti - spiega Cappellacci in un comunicato -, se il Comune intende evitare le demolizioni, può già legittimamente utilizzare gli strumenti paesaggistici ed urbanistici in suo possesso, che fanno riferimento all'autorizzazione di strutture precarie e temporanee». Una legge quindi che non servirebbe a sbloccare lo stallo istituzionale tra Regione e Comune.
LA LEGGE AD HOC I promotori tuttavia difendono l'iniziativa: «È una proposta all'insegna del buonsenso - afferma Chicco Porcu - per una città in cui ora è inutile parlare di stagionalità. In questo modo garantiremmo i servizi tutto l'anno, in attesa che vengano approvati definitivamente Puc (piano urbanistico comunale) e Pul (piano di utilizzo del litorale)». Luciano Uras confida in una svolta: «Abbiamo fiducia che la posizione del presidente Cappellacci non coincida con quella di tutti i gruppi politici presenti in Consiglio regionale e che ci siano le condizioni per dare seguito alla nostra proposta». La legge «sarebbe un atto di giustizia nei confronti dei gestori e contribuirebbe a superare la confusione normativa attuale e le difficoltà interpretative».
«AZIONE BIPARTISAN» Uras e Porcu chiedono quindi la collaborazione di tutto il Consiglio per una battaglia bipartisan, ma non mancano le riserve. «Il Comune ha tutti gli strumenti per agire in autonomia - dice Pietro Pittalis, capogruppo del Pdl - e non si capisce il ritardo con cui il sindaco stia agendo in merito». Anche i Riformatori esprimono perplessità: «È una norma che non servirebbe a risolvere il problema - sostiene il capogruppo Michele Cossa- , anzi, rischierebbe di complicare una situazione che ha bisogno invece di essere affrontata in altre sedi». Più possibilista l'esponente Udc Giulio Steri: «Valuteremo la norma, con la massima disponibilità a risolvere eventuali problemi tecnico giuridici, ma sempre all'interno delle competenze in carico alla Regione».
Luca Mascia

 


L'inchiesta
L'ex sindaco
dal giudice
per la delibera
salva-chioschi

Si svolgerà il 28 febbraio l'udienza preliminare per l'ex sindaco Emilio Floris e l'ex segretario generale del Comune Pietro Cadau, imputati per concorso in abuso d'ufficio e falso ideologico in relazione alla vicenda dei baretti del Poetto. Al centro del caso giudiziario ci sono le ordinanze con cui il 14 maggio di due anni fa, alla vigilia delle elezioni comunali poi vinte da Massimo Zedda, l'allora sindaco Floris aveva ordinato la sospensione sino al 30 settembre della demolizione dei chioschi abusivi, giustificando il tutto con l'esistenza di gravi problemi di sicurezza. Stando al pm Gaetano Porcu però l'adozione delle ordinanze si basava «sul falso presupposto di una situazione di grave criticità» e procurò «un ingiusto vantaggio patrimoniale ai gestori dei 12 chioschi» che proseguirono l'attività per tutta l'estate. Inoltre Floris, difeso dall'avvocato Rita Dedola, e Cadau, tutelato da Michele Schirò, avrebbero «falsamente attestato» che tutti i partecipanti alla conferenza di servizi del 18 aprile avevano convenuto di sospendere le demolizioni. ( m. le. )