Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nei guai i condòmini morosi

Fonte: L'Unione Sarda
5 febbraio 2013


VIA DELLA PINETA. Interrogazione di Chessa (Udc): «Sbagliato il bando del 2008»

Sette famiglie hanno un debito di 82 mila euro col Comune
Neanche cinque anni di residenza e oltre 82 mila euro di debiti verso il Comune. Sono sette dei venti assegnatari degli alloggi comunali di via della Pineta 77: nel tempo avrebbero accumulato un debito di oltre 10 mila euro a nucleo familiare. In che modo? Non pagando regolarmente gli affitti che ammontano più o meno a 500 euro al mese ad appartamento (la tariffa è di circa 63 euro a metro quadro). Così nelle casse comunali mancherebbero complessivamente 82.270,61 centesimi di euro.
Gianni Chessa, consigliere comunale Udc, grida allo scandalo e presenta in riunione di Consiglio un'interrogazione urgente: «Com'è che non vengono rispettati gli accordi del bando? E com'è che gli uffici comunali hanno permesso la maturazione di una morosità così elevata?». Le ragioni secondo il consigliere risiedono nel fatto che, al momento della redazione del bando (2008), l'assessorato ai Lavori Pubblici della Regione avesse impedito al Comune di porre una soglia minima di reddito familiare. «Così chiunque ha potuto fare domanda e ottenere regolarmente l'alloggio, anche chi raggiungeva un reddito annuo a malapena di seimila euro», spiega Chessa, «ma solo in pochi hanno potuto pagare regolarmente l'affitto. Qualcuno lo ha fatto per qualche tempo, ma poi tra crisi economica e perdita del lavoro non ha più avuto la possibilità".
Così, «poiché in un periodo di austerità come questo l'amministrazione comunale non può tralasciare alcuna cifra che contribuisca a sostenere il bilancio», il consigliere auspica una soluzione da sottoporre al sindaco e alla Giunta: «Sarebbe opportuno che le famiglie morose venissero trasferite dagli appartamenti a canone concordato ad alloggi a canone sociale». Per fare questo «è necessario che l'assessorato al Patrimonio acceleri e chieda ad Area l'autorizzazione a effettuare lo scambio di abitazioni (il bando fu siglato da Comune e Regione, e riguardava 56 appartamenti, 40 comunali e 16 di Area, ndr). Prima che intervenga Equitalia».
Michela Seu