Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Soldi rubati, indigenti furiosi

Fonte: L'Unione Sarda
31 gennaio 2013


Dopo la denuncia per peculato di un funzionario della tesoreria del Comune

«Se è stato lui gli auguro di avere bisogno del sussidio»

Non tutti ritirano i sussidi mensili del Comune: «Alcuni credono di non averne diritto perché solitamente non si può ricevere il sostegno per più di due o tre mesi consecutivi», racconta Rita, che lunedì ha incassato il suo assegno di dicembre. Le deroghe a questo principio però non mancano e spesso gli assistenti sociali, quando lo ritengono necessario, assegnano comunque l'aiuto economico. Che magari non viene riscosso. «Chi può dire che quei soldi non se li intaschino i cassieri? Basta una firma falsa», ipotizza Rita.
ASSEGNI E DISFUNZIONI Le accuse al funzionario dello sportello bancario del municipio sono ancora fresche, pesanti e tutte da dimostrare. Sarà l'indagine dei carabinieri a stabilire eventuali responsabilità. Ma chi ha dimestichezza con i Servizi sociali e con il sistema di assistenza alle famiglie indigenti spiega quali possono essere i meccanismi per far sparire i loro assegni: «Magari sono stati rubati anche a me e non me ne sono accorta. Purtroppo molte persone che hanno diritto ai sussidi non si informano adeguatamente. Non so se sia stato il dipendente del Banco a far sparire quei fondi. Ma se è vero, ha studiato proprio un metodo per danneggiare i più deboli. Lui ha uno stipendio con cui vivere, noi no. Quel sussidio è la nostra unica speranza».
LE NORME SULLA PRIVACY C'è addirittura chi punta il dito contro le norme che tutelano la privacy: «Da poco è stata vietata la pubblicazione degli elenchi di chi ha diritto agli assegni», spiega un'altra ragazza che ha atteso fino a pochi giorni fa il sussidio di dicembre, «e questo non ha fatto altro che creare confusione. Per scoprire se si ha diritto o no ai soldi bisogna andare in Comune. E molti non lo fanno. Non capisco cosa ci sia da vergognarsi se si ha bisogno di un aiuto economico: proteggere la privacy in questo caso non serve e rischia di danneggiarci. Se qualcuno si è intascato in nostri assegni la colpa è anche di queste nuove regole». Manuela invece non ha ancora ritirato il proprio sussidio: «Devo incassare i 250 euro di dicembre. Ho passato il Natale senza un soldo. Eppure le bollette continuano ad arrivare, non so più come fare. Ho trentaquattro anni, mio marito è disoccupato, ho fatto per dieci anni la cassiera in un supermercato e ora sono senza lavoro. Quel denaro mi serve».
LE INDAGINI E I SUSSIDI Così la notizia dell'indagine sul cassiere provoca solo rabbia: «Ci è stato detto che c'erano problemi con la Ragioneria comunale. Invece secondo me i ritardi sono legati a questa inchiesta. Cosa ho pensato leggendo in giornali? Una cattiveria: se è stato veramente lui, gli auguro di avere bisogno del sussidio, per capire che cosa si prova a non poter pagare la spesa per Natale o vedere le bollette dell'Enel che si accumulano senza avere la possibilità di far nulla». (m.r.)

 


L'inchiesta
Per il 55enne
sotto accusa
indagini
all'inizio
Nulla trapela nei corridoi della Procura, ma bisognerà attendere gli accertamenti degli investigatori per conoscere gli sviluppi dell'inchiesta che ruota attorno a Mario Cocco, 55 anni, dipendente della filiale del Banco di Sardegna che c'è in Municipio. Dal suo ufficio i carabinieri hanno portato via una serie di documenti che, già nelle prossime ore, verranno consegnati al sostituto procuratore Marco Cocco che ha aperto il fascicolo: l'ipotesi di reato è quella del peculato, ma le indagini sarebbero ancora ad una fase iniziale. Secondo l'accusa, il funzionario si sarebbe impossessato di somme di denaro nel corso della propria attività: lavorando alla tesoreria del palazzo gestiva anche i bonifici per le famiglie aiutate dal Comune, ma solo quando gli esperti della Procura avranno vagliato i documenti sequestrati sarà possibile avere un quadro più preciso della vicenda.
A lavorare sotto la supervisione del pubblico ministero ci sono sia gli uomini della Polizia Giudiziaria che i carabinieri della Compagnia di Cagliari, guidati dal capitano Paolo Floris. (fr.pi.)