Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Io ladro? Non ne sarei mai capace»

Fonte: L'Unione Sarda
30 gennaio 2013


Il protagonista
 

Vedi la foto
«È un fulmine a ciel sereno, sono ancora incredulo. Rubare i soldi dei poveri? È una cosa che non potrei mai fare». Mario Cocco reagisce così, dallo studio del suo avvocato Bachisio Mele, al terremoto che lo ha travolto alle 8 di ieri quando, arrivando nel suo ufficio in Comune, ha trovato ad attenderlo i carabinieri.
«Mi hanno detto che dovevano fare una perquisizione, mai avrei immaginato uno scenario del genere». Il funzionario del Banco, da 4 anni addetto tra le altre cose al pagamento dei sussidi agli indigenti, è scosso ma sicuro di riuscire a dimostrare la sua innocenza. «Stanno mettendo in cattiva luce anche l'Istituto per il quale lavoro da 30 anni - dice - ed è la cosa che più mi dispiace, ma io so di aver operato bene sia contabilmente che moralmente, non sarei mai capace di fare quello di cui mi accusano». Poi aggiunge: «Abito in Marina dove mi è capitato di regalare i soldi di tasca mia a chi so che è in difficoltà magari proprio perché il Comune era in ritardo nei pagamenti, come possono pensare che mi sia rubato i soldi destinati a queste persone?».
Cocco giura di non avere idea di come sia nata l'inchiesta, anche se sospetta che a denunciarlo sia stato qualcuno dei beneficiari dei sussidi. «Nessuno si è mai lamentato con me, i soldi li conto di fronte a loro in base a quanto mi risulta nel mandato di pagamento preparato dal Comune. È tutto registrato: per ogni singola operazione, oltre all'ammontare, annoto anche il taglio delle banconote che consegno. Errori? Certo che sono possibili, è capitato che qualcuno abbia ricevuto di meno e qualcun altro di più. Ma ogni volta gli errori sono stati regolarmente registrati e verbalizzati. E le dico di più: quando sono stati pagati più soldi del dovuto ce li ho rimessi di tasca mia». Ora che farà? «Cercherò di restare sereno, anche se è difficile, e mi metterò a disposizione della mia direzione e della magistratura da cui spero di essere sentito il prima possibile per chiarire tutto». ( m. le. )