Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Comune sprecone, poste troppo care

Fonte: La Nuova Sardegna
10 novembre 2008

DOMENICA, 09 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO



Il Pd: con opportuni accordi si potrebbe risparmiare il 60 per cento




CAGLIARI. Il Comune predica bene, ma pratica male. «L’amministrazione spende ogni anno circa trecentomila euro in spedizioni postali, mentre basterebbero dei piccoli accorgimenti per risparmiare almeno il 60 per cento dei costi», denuncia Ninni Depau (capo gruppo del Pd in consiglio comunale). «In un periodo di crisi, come quello che stiamo vivendo, con in più il peso di un’alluvione che tanti danni ha creato soprattutto a Pirri e in altre parti della città, e la conseguente necessità di non sprecare risorse - continua Depau - questa situazione non è sostenibile».
Ma come è arrivato il Pd a scoprire le spese che l’amministrazione sostiene per le poste? Il partito democratico lo spiega nell’interrogazione urgente presenata al sindaco Emilio Floris e agli assessori competenti. «Tra il 21 e il 22 ottobre - si legge nel documento - il Pd ha effettuato, tramite il servizio protocollo del Comune e secondo le modalità previste dagli uffici, la spedizione di un numero rilevante di lettere». E fin qui tutto regolare: le norme prevedono che i gruppi consigliari possano, nello svolgimento delle loro funzioni, mantenere rapporti informativi coi loro elettori. Solo che il costo unitario della spedizione addebitato al fondo a disposizone «del gruppo è stato di 1,40 euro per ciascuna lettera».
Allora i consiglieri si sono domandati se la cifra possa essere ridotta, visto che «è molto alta». E così, su richiesta del Pd, «le poste italiane hanno predisposto un preventivo da cui emerge che il costo unitario sarebbe stato - per quel numero di lettere e utilizzando la modalità di spedizione denominata postatarget - di euro 0,56, con un risparmio del 60 per cento».
Per questo motivo, continua l’interrogazione, «appare evidente che qualcosa non funziona nelle modalità di spesa del Comune se il costo di un’operazione è stato quasi triplicato».
Da qui la domanda, nell’interrogazione, se l’amministrazione «utilizzi nelle spedizioni postali tutte le opportunità fornite in relazione a diverse tipologie di spedizione». E se «considerato il gran numero di spedizioni (...) siano state stipulate specifiche convenzioni che abbattano in modo significativo i costi». Ma se la situazione è questa, «vuol dire che non c’è un controllo adeguato», commenta Depau. Oppure vi sono stati degli ostacoli ad «eventuali accordi con le poste per consentire consistenti risparmi per il Comune e, quindi, per i cittadini». Per cui è necessario sapere «quali iniziative «intenda assumere» l’amministrazione «a livello di procedure operative e di responsabilità gestionali di controllo» per evitare «sprechi di cui pagano le conseguenze tutti i cittadini». (r.p.)