Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Indigenti, sussidi bloccati

Fonte: L'Unione Sarda
22 gennaio 2013


COMUNE. «Colpa di lungaggini burocratiche negli uffici della Ragioneria»

Senza soldi da due mesi, 1400 famiglie disperate

Due mesi di stipendio arretrati sono un problema per tutti. Ma quando a mancare sono i sussidi per gli indigenti, è ancora peggio. Per questo da giorni in tanti stanno protestando negli uffici dell'assessorato alle Politiche Sociali, in via Sonnino, anche se in realtà i ritardi sono dovuti a lungaggini burocratiche negli uffici della Ragioneria. Circa 1400 persone che ogni mese chiedono aiuto al Comune, da novembre sono in attesa. Contributi che spesso non sono granché. Poche centinaia di euro, ma fondamentali per chi non ha nient'altro. Servono soprattutto per pagare affitto, bollette, tasse. Oppure, a dicembre, per festeggiare dignitosamente il Natale. L'anno scorso in tanti non hanno avuto questa possibilità.
L'ASSESSORE Susanna Orrù, assessore comunale alle Politiche Sociali, precisa che i dipendenti dei suoi uffici hanno fatto quello che dovevano: «Gli ordini di pagamento sono stati fatti a dicembre - fa sapere - noi purtroppo non possiamo fare di più, il problema non è di nostra competenza». Resta il fatto che i soldi sono bloccati: «La gente viene da noi a protestare, li capiamo - prosegue la Orrù - purtroppo siamo consapevoli che questi arretrati possono mettere in enormi difficoltà chi ha bisogno. Stiamo facendo pressioni affinché i problemi vengano risolti».
LE REAZIONI Fabrizio Rodin (Pd), presidente della commissione Politiche Sociali, conferma che la colpa non è dell'assessorato guidato dalla Orrù: «Gli ordini di pagamento sono stati mandati a tempo debito - ribadisce - purtroppo, a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno, si possono verificare disagi di questo tipo. Ma non va bene». Anche perché a farne le spese sono tanti cagliaritani: «Mi aspetto che la Giunta, unita, risolva questa situazione», conclude Rodin.
L'OPPOSIZIONE Gianni Chessa (Udc) lancia un appello ai dipendenti comunali che si stanno occupando della vicenda: «Capisco che debbano seguire la procedura, ma è necessario dare massima priorità ai contributi per i poveri. E, nel caso ci sia da lavorare un po' di più rispetto al normale, lo facciano». Critico anche Anselmo Piras (Pdl), ex assessore alle Politiche Sociali: «Una situazione incresciosa, in ballo qua c'è il futuro di tanta gente in difficoltà. Oggi ho ricevuto la visita di una famiglia, padre, madre e figli. I genitori erano inferociti proprio per questo motivo».
LA TESTIMONIANZA Sergio Puddu ha una grave malattia. Un tempo faceva il venditore ambulante, ora è fermo perché deve curarsi. Riceve dal Comune 200 euro al mese. Almeno fino a qualche mese fa. «E pensare che io volevo chiedere anche qualcosa in più, visto che ora sarò impegnato per le cure e i miei familiari hanno bisogno di soldi per vivere in modo dignitoso». Di casi come il suo ce ne sono anche altri. Tutti in attesa di quei pochi soldi che certe volte valgono la sopravvivenza.
Piercarlo Cicero

 


L'opposizione
«Ignorate
le proposte
del Consiglio»
«Tutte le proposte del Consiglio che avrebbero potuto dare un minimo di “sollievo sociale” alle famiglie non sono state portate avanti dall'assessore alle Politiche Sociali». È la denuncia fatta da Anselmo Piras e Maurizio Porcelli (Pdl), Nanni Lancioni (Udc) e Alessio Mereu (Riformatori), componenti dell'opposizione che fanno parte della commissione Politiche Sociali: «Invitiamo l'assessore ad attivarsi immediatamente per dare seguito alle mozioni inevase - è scritto in un comunicato - e in particolare l'introduzione di politiche per la famiglia, oltre a incentivare l'attività di monitoraggio delle azioni mandate avanti dall'assessorato attraverso la risoluzione della mozione per la valutazione delle azioni delle politiche sociali».
L'opposizione chiede anche una maggiore trasparenza nell'erogazione dei contributi: «Chiediamo che venga istituito l'albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica, così come richiesto dal Consiglio comunale con un ordine del giorno».