Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abusi alla Progetto calcio, ecco come è andata

Fonte: L'Unione Sarda
21 gennaio 2013


Cronistoria della vicenda che ha portato alla condanna di Cardia


«I lavori menzionati negli articoli erano stati autorizzati da tutti gli enti preposti ed erano state concesse tutte le autorizzazioni necessarie». Lo sostiene Sandro Mereu, avvocato di Franco Cardia, il patron di Progetto Calcio, condannato giovedì da un giudice monocratico del tribunale a un mese di reclusione per un abuso edilizio compiuto nel 2008 nel campo di calcio di via Schiavazzi.
Secondo Mereu, il 13 giugno 2008 la Progetto casa costruzioni, società di Franco Cardia, presenta al Comune una richiesta di autorizzazione per la realizzazione di diverse opere nell'impianto sportivo di via Schiavazzi per le quali il competente servizio regionale aveva espresso parere positivo di compatibilità paesaggistica. Poi erano stati acquisiti i pareri positivi di tutti gli organi amministrativi interessati. Ma a ottobre del 2008 lo Sportello unico per le attività produttive rigetta la richiesta formulata da Cardia, poiché non era stato emesso il preventivo parere del Consiglio Comunale.
Il 23 novembre 2008 Cardia fa una richiesta identica, ma a nome del Consorzio calcio Sant'Elia. Meno di un mese dopo, l'11 dicembre, la Giunta comunale delibera di proporre al Consiglio di approvare il progetto così come presentato dal Consorzio. In questa fase Cardia, in virtù della delibera della Giunta comunale, dei parerei positivi espressi da tutti gli organi amministrativi interessati, effettuò alcune delle opere indicate. Il 23 dicembre la Polizia municipale effettua un sopralluogo e scopre che le opere richieste erano state realizzate. Cardia le fa eliminare e le realizza solo quando, il 9 aprile 2009, il Suap le autorizza. Ma la segnalazione della Municipale aveva fatto scattare l'inchiesta e poi il processo.