Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, rischia anche il segretario

Fonte: L'Unione Sarda
21 gennaio 2013


IL CASO CRIVELLENTI. Presto in Procura tutti i consiglieri e revisori presenti alla riunione del Cda

Dopo aver indagato Zedda ora il pm valuta la posizione di Lai

Dopo il sindaco Massimo Zedda, indagato per abuso d'ufficio e falso, altre persone potrebbero finire nel registro della Procura per il caso Crivellenti. In questi giorni il pm Giangiacomo Pilia sta infatti valutando attentamente alcune posizioni, tra cui quella del segretario del Cda Gianni Lai che verbalizzò le sedute contestate del primo e del 15 ottobre in cui si dava atto della nomina del nuovo sovrintendente, poi annullata dal Ministero, anche se poi non appose la sua firma sugli atti spediti a dicembre a Roma.
LE FIRME SUI VERBALI Verbalizzazioni che, stando a indiscrezioni, Lai si sarebbe inizialmente rifiutato di fare proprio perché erano state “aggiustate”. Salvo poi cambiare idea. Perché e chi lo abbia convinto sarà eventualmente lui a spiegarlo al magistrato titolare dell'indagine, che potrebbe convocarlo in Procura così come ha già fatto due giorni fa con i tre consiglieri dissenzienti Gualtiero Cualbu, Oscar Serci e Felicetto Contu. Di sicuro il pm Pilia, prima di inziare a tirare le fila dell'indagine, ha intenzione di interrogare anche gli altri consiglieri pro Zedda, nonché i revisori, presenti alle due riunioni del Cda incriminate per sentire dalla loro viva voce come siano realmente andate le cose.
GLI ACCUSATORI Se cioè davvero Serci, Cualbu e Contu manifestarono le loro perplessità sul nome della Crivellenti già dalla seduta del primo ottobre, quando a sorpresa Zedda, presidente della Fondazione, la propose alla guida del Lirico pur non essendo tra i 44 candidati che avevano fatto domanda entro i termini previsti. Anche l'altro ieri nel faccia a faccia col pm i tre hanno infatti confermato che in quell'occasione si limitarono a manifestare fiducia in Zedda, specificando però che il sindaco si «assumeva la piena responsabilità della scelta». In altre parole se ne sarebbero lavati le mani, salvo poi arrabbiarsi, tanto da abbandonare la seduta, nella riunione del 15 ottobre quando scoprirono che nel verbale si parlava di «voto favorevole all'unanimità» per la Crivellenti e si sosteneva che tutti i consiglieri avevano dato atto che «trattasi di persona che garantisce la competenza e la capacità di ricopre il ruolo».
IL NODO DELL'INCHIESTA Ed è proprio attorno a cosa si intendesse per «fiducia al presidente» e se fosse quanto meno implicito che tutti i consiglieri erano d'accordo sul nome del nuovo sovrintendente, che si giocano i destini dell'inchiesta e di Zedda. Anche se resta da verificare se davvero del verbale di quella riunione mandati senza firme al Ministero siano circolate ben sei diverse versioni, ogni volta aggiustate e corrette (l'ultima a quanto pare è venuta fuori dopo il sequestro degli atti nella sede dell'Ente scattato tre giorni fa), chi eventualmente li abbia manipolati e perché. Da chiarire inoltre quanto scritto da Cualbu, Maurizio Porcelli (il quarto consigliere che il 15 ottobre si unì ai dissenzienti) e Giovanni Follesa, nominato dalla Regione nel Cda dopo le dimissioni di Contu, nella relazione inviata il 14 gennaio a Roma in cui si sostiene come le buste con i 44 curricula dei candidati non siano mai state ufficialmente aperte a settembre, al contrario di quanto sosterrebbe invece Zedda in una lettera inviata al Ministero il 31 ottobre.
LA LETTERA DELLA CRIVELLENTI Agli atti dell'inchiesta c'è infine anche la lettera inviata dalla Crivellenti il 20 dicembre in cui secondo gli accusatori c'è una «straordinaria contraddizione» rappresentata dal fatto che «la stessa si dichiara in carica dal 1 ottobre avendo precedentemente comunicato che la sua nomina decorreva dal 18 dicembre e ritenendo questa comunicazione un mero errore materiale, quando lo stesso sindaco nella comunicazioni con il Ministero aveva detto a dicembre che stava perfezionando la nomina e a breve avrebbe completato gli atti conseguenti».
Massimo Ledda