Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'architetto del fantastico

Fonte: L'Unione Sarda
13 dicembre 2012


Ghetto e Palazzo di Città: incisioni originali, interpretazioni contemporanee

Una doppia mostra a Cagliari celebra Piranesi

L'architettura del fantastico dal XVIII secolo a oggi. Cagliari riscopre un tesoro del Settecento e lo restituisce agli abitanti con un progetto culturale che abbatte i confini. Non ci sono barriere di tempo né tra luoghi, enti, persone e linguaggi espressivi in “Piranesi ritrovato”. A un anno e mezzo dal recupero tra gli scaffali del Dipartimento di Architettura delle 1300 opere di Giovanni Battista Piranesi, la città si apre alla potenza visionaria del grande artista veneto con una doppia mostra che si inaugura oggi alle 17. E mentre 217 opere del fondo cagliaritano sono esposte in contemporanea al Museo di Bellas Artes di Bilbao, il Ghetto esporrà 65 incisioni originali e il Palazzo di Città presenterà le opere incisorie di 12 artisti contemporanei in una mostra curata da Anna Maria Montaldo e Gabriella Locci.
I giovani incisori, in maggioranza sardi, hanno prodotto le loro opere in un workshop tenuto a Casa Falconieri di Serdiana dove hanno espresso la loro visione delle architetture cagliaritane attraverso la reinterpretazione del linguaggio espressivo di Piranesi. «Non si tratta quindi di una semplice mostra, ma di un progetto di valorizzazione del patrimonio piranesiano attraverso percorsi condivisi tra i centri espositivi con una apertura al contemporaneo e ai giovani artisti», spiega l'assessore comunale alla Cultura Cagliari Enrica Puggioni che un anno fa aveva anticipato il progetto durante l'esposizione delle 15 tavole originali della raccolta “Le Carceri”.
Le fantasie gotiche e le atmosfere surreali delle incisioni del genio veneto saranno esposte al Ghetto sino al 14 aprile nella mostra “Piranesi ritrovato. L'ideologia del bene comune per la città” curata da Maria Grazia Scano Naitza, docente di Storia del Disegno, dell'Incisione e della Grafica alla facoltà di Lettere dell'Ateneo cagliaritano. Le 65 opere esposte - grazie alla sinergia tra vari enti pubblici e privati come Regione, Soprintendenza Bapsae e Consorzio Camù - fanno parte della raccolta che venne donata nel 1916, a scopo didattico, all'allora Real Museo dell'Università di Cagliari dalla Calcografia Nazionale.
Architetto, incisore, vedutista e designer, Piranesi (Mogliano di Mestre 1720 - Roma 1778) fu un genio complesso e uno straordinario precursore: attraverso scelte stilistiche di sorprendente modernità, guardando alla monumentalità del passato ha saputo contemporaneamente testimoniare l'architettura antica, fotografare quella del suo tempo e anticipare le inquietudini di quella di oggi. Cinque sezioni dividono le Architetture e prospettive dalle più famose “Carceri” con i suoi intrecci di scale che scardinano le logiche prospettiche e che ispirarono Escher e il primo cinema horror. Chi guarda, “entra” nelle carceri, complice anche un video realizzato da Casa Falconieri che amplifica le atmosfere terrificanti di sotterranei arredati da corde e catene adatte alla tortura. Le visioni gotiche si ammorbidiscono nelle sezioni dedicate alle progettazioni di camini, alle vedute e alle rovine romane, simbolo esoterico di morte e rinascita ed esaltazione della magnificenza di Roma che offrono spunto di riflessione sull'idea di città. «Resta valida la lezione piranesiana», avverte Naitza: «È compito degli intellettuali, degli urbanisti e degli architetti salvaguardare la memoria storica e finalizzare il loro impegno al bene comune».
Cristina Muntoni