In commissione Urbanistica entra nel vivo il lavoro sul piano particolareggiato dei vecchi rioni. L’assessore Paolo Frau ha illustrato i prossimi passaggi. In discussione proposte che, secondo il presidente Andrea Scano, “vanno incontro alle richiest
Autore: Ennio Neri,
ennio.neri@cagliaripad.it
Era ferma da anni. Ma ora riparte la discussione sul piano particolareggiato del centro storico. Frazionamento degli appartamenti, destino di sottani e soppalchi. E poi il dibattito sui vuoti urbani, ricordo della seconda mondiale: saranno tutti riempiti col cemento? Due le grandi lottizzazioni in ballo: quella tra via Fara, via Santa Margherita e vico III Sant’Efisio della ditta Antonio Puddu costruzioni e quella di via San Saturnino della ditta Ormus. Ma già gli ambientalisti hanno fatto sentire le prime critiche: avrebbero preferito l’approvazione del piano dopo l’adeguamento del puc comunale al ppr (molto più restrittivo).
Nell’ambito del nuovo piano verrà istituita la nuova commissione qualità che darà pareri sul paesaggio e l’architettura, sostituendo (seppur con compiti diversi) l’ex commissione edilizia. Si pensa poi di arricchire il piano particolareggiato con un documento parallelo che intende intervenire sui sottani, i frazionamenti e i soppalchi. I numerosi sottani in centro storico (i locali con soffitti bassi) non possono ottenere autorizzazioni per utilizzi commerciali. Il comune sta quindi dialogando con la Asl per trovare soluzioni di deroga. Situazioni simili per i soppalchi, trovando nuove cautele per poter intervenire in edifici dove non sarebbe consentito, e i frazionamenti (in particolar modo in quegli edifici dove un numero di “affacci” inferiore a due li impedirebbe).
La ratio dell’intervento su queste casistiche è quella di adottare nuove misure che faciliterebbero il ripopolamento del centro storico pur rispettando cautele, prescrizioni e normative. Altro importante tema discusso in commissione assieme all’assessore Frau riguarda i vuoti urbani (tra cui quelli nati con i bombardamenti del 1943) e diversi edifici storici oggi inutilizzati e in decadenza (come ad esempio il palazzo della misericordia in Piazza Indipendenza o i locali della Fondazione Umberto e Margherita in Via Martini). Per il comune sarebbe molto oneroso acquistare gli edifici e restaurarli. Si sta individuando una soluzione che ammetta l’intervento dei privati tramite accordi di programma. Sarebbe possibile proporre elementi di ristrutturazione escludendo, tuttavia, speculazioni di tipo residenziale.