Rassegna Stampa

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Multipiano a Castello, i dubbi di Stefano Deliperi: “Sono tante le questioni ancora aperte”

Fonte: web cagliaripad.it
5 dicembre 2012


L'opinione
4 Dicembre 2012 ore 17:24

Il commento del presidente del Gruppo di Intervento Giuridico sul parcheggio a tre piani sotto le mura di via Cammino Nuovo
 

 

Nei giorni scorsi è stato presentato dall’Amministrazione comunale di Cagliari il progetto di massima del percorso verde e del parcheggio interrato del Cammino Nuovo, sotto i bastioni di Santa Croce del Castello. Uno dei siti più suggestivi delle imponenti fortificazioni cagliaritane. In primo luogo, dev’essere evidenziato che si tratta di tutt’altra cosa rispetto a quel progetto "Sistema coordinato di parcheggi di scambio e trasporto meccanizzato nel centro storico di Cagliari" presentato e difeso in tutti i modi dalle precedenti amministrazioni comunali. Allora si trattava di scale mobili di vario genere, tapis roulant, ascensori attaccati alle mura, un parcheggio e orpelli vari.

La Giunta regionale, con la deliberazione n. 46/2 del 13 novembre 2007, al termine della procedura di "verifica preventiva" (screening) aveva stabilito che il progetto dovesse essere sottoposto al successivo procedimento di valutazione di impatto ambientale – Via per le caratteristiche storico-culturali ed ambientali delle aree interessate e per il sensibile impatto delle opere previste.   In questo senso andavano gli atti di "osservazioni" (10 dicembre 2004, 23 agosto 2006) inoltrati in proposito dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico e dal Comitato per la difesa di Castello, così come le petizioni popolari inoltrate da oltre 2.000 cagliaritani.  L’attuale progetto prevede un percorso verde (9 mila metri quadri) sotto le mura di Castello, il consolidamento e restauro del Bastione di S. Croce, la sistemazione di 4 ascensori interni alle mura in cavità già esistenti, il recupero del vecchio mercato di S. Chiara, la realizzazione di un parcheggio interrato sotto il percorso verde (330 posti auto su tre piani).

L’investimento complessivo è di 14 milioni di euro. Inutile nasconderlo, il parcheggio è il punto più a rischio dell’intero progetto.  Secondo quanto pubblicizzato, l’intero sito è composto da terra di riporto e il sottostante piano roccioso dove poggiano i bastioni: lo “scatolone” di cemento armato e – sempre in base a quanto pubblicizzato, dopo le indagini geognostiche – non dovrebbe causare danni allo strato roccioso e alle mura di Castello. Secondo gli intendimenti, il parcheggio dovrebbe servire – insieme all’acquisizione da parte del Comune di circa 100 posti dal parcheggio interrato Apcoa di Viale Regina Elena, sull’altro lato di Castello – a liberare dalle auto in sosta Castello e Stampace Alto.

Facciamo un paio di conti: attualmente vi sono circa 200 posti auto nel presente parcheggio a raso in Via del Cammino Nuovo e altri 200 circa fra Via S. Margherita e Via S. Giorgio (tutti a pagamento): se venissero eliminati, vi sarebbero complessivamente circa 70 posti auto in meno in zona.  Inoltre, non bisogna dimenticare che la presenza di un parcheggio aperto a tutti (anche a pagamento) è un formidabile “attrattore” di traffico veicolare. Potrebbe – forse – avere senso se venissero eliminati solo i posti auto a raso di Via del Cammino Nuovo e venissero riservati ai residenti di Castello e Stampace Alto i posti auto del nuovo parcheggio interrato.  E qui sorgono altri dubbi: i posti auto riservati ai residenti sarebbero gratuiti?   L’impossibilità di avere anche una quota minima di parcheggi riservati ai residenti a Castello non comporterà un ulteriore spopolamento del quartiere, già al minimo storico di residenti (meno di mille)?

E’ molto difficile che gli anziani residenti in Castello (buona parte dei residenti) si carichino “comenti unu molenti” (come un asino) per portare la spesa in un percorso pur virtuoso di ascensori e pedonale.  E chi si deve caricare spesa e bambini?   E in caso di black out elettrico? Come si vede, non sono pochi i dubbi e le questioni tuttora aperte (e sicuramente ve ne sono altre). Il problema va, poi, inquadrato nel più ampio programma di recupero del centro storico (e ancora nulla si sa della sorte del relativo piano particolareggiato) e nel contesto della mobilità generale cittadina. Positiva è certamente la volontà di confrontarsi pubblicamente prima di assumere qualsiasi decisione e di tener conto di suggerimenti e proposte.  E questa è la strada per realizzare una Cagliari migliore.

Stefano Deliperi*
*Presidente dell'associazione ecologista 'Gruppo d'intervento giuridico'