Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Congedo per le famiglie

Fonte: L'Unione Sarda
5 dicembre 2012


Ecco le ragioni alla base del provvedimento all'esame del governo
 

Orario più corto per stare con i figli piccoli
Papà e mamma che stanno a casa con i figli piccoli senza pesare eccessivamente sull'azienda e allo stesso tempo senza perdere una consistente fetta di stipendio. È questo l'obiettivo che si pone la modifica della norma sul congedo parentale, che a breve dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri, nell'ambito del Decreto salva-infrazioni.
 

COSA CAMBIA Il provvedimento prevede che si possano chiedere congedi parentali a ore e non più soltanto con un periodo minimo di una giornata come accade oggi. L'attuale normativa, infatti, prevede che il congedo parentale possa essere chiesto da entrambi i genitori (per la madre solo dopo la fine della maternità), per un periodo massimo di sei mesi per ciascuno, fino a quando il figlio non compie otto anni. Una norma che venne pensata sostanzialmente per invitare gli italiani a cambiare mentalità ed evitare che fossero solo le donne a seguire il proprio figlio nell'infanzia. Così venne stabilito che si potessero anche frazionare i permessi per congedo parentale in più periodi, anche piccoli, dividendo i sei mesi in settimane o giorni.
Da adesso in poi, se la norma sarà approvata dal Governo, invece, si potrà chiedere semplicemente anche qualche ora di congedo parentale e non più una giornata intera.
 

L'OBIETTIVO Lo scopo di questa modifica alla normativa attuale è quello di andare incontro alle imprese, ma anche ai genitori, allungando così il periodo in cui si può usufruire del congedo parentale, ed evitando però una sostanziosa diminuzione dello stipendio, visto che il permesso per questa ragione prevede una decurtazione del 30 per cento della retribuzione.
 

LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA L'utilizzo di questo sistema, tuttavia, non sarà lasciato esclusivamente alla libera scelta del lavoratore, ma dipenderà anche dal fatto che venga previsto nell'ambito di una contrattazione collettiva di settore, che dovrà appunto fissare le modalità di fruizione del congedo parentale. Non solo. In questa sede, si dovrà decidere anche come calcolare il monte ore, la retribuzione e l'equiparazione a una singola giornata lavorativa. In questo modo, i genitori potranno dunque trascorrere più tempo in famiglia, senza però depauperare eccessivamente il bilancio familiare e organizzare meglio la routine quotidiana, tra orario di lavoro, asilo, scuola e le altre esigenze legate alla presenza di figli piccoli.