Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Corsa per una casa, qualunque sia

Fonte: La Nuova Sardegna
5 dicembre 2012

 

Scaduti i termini per le graduatorie degli alloggi popolari, “case parcheggio”: 327 gli ammessi, 45 gli esclusi





di Stefano Ambu

CAGLIARI. Corsa alla conquista di un'abitazione. Purché sia una casa: anche sotto i 45 metri quadri. Ieri è scaduto il termine per i ricorsi alle graduatorie esposte nei giorni scorsi: 327 candidati ammessi e 45 esclusi. Una guerra tra poveri, a volte tra poverissimi, che avrà pochi vincitori: «Una decina di persone – spiega Marisa Depau, consigliere comunale di Sel e presidente della commissione Mobilità relativa agli alloggi – saranno accontentate. Questa è la media degli anni scorsi». Si parla di case "prive degli standard abitativi". Cioè non possiedono tutte le caratteristiche richieste dalla legge regionale dell'89. Ovvero hanno dimensioni inferiori o uguali a 45 metri quadrati. Sono conosciute come "case parcheggio". Provvisorie sì, ma per molti anni. Piccole, ma ambite come dimostra il lungo elenco. Perché, rispetto al presente, quegli alloggi sono come castelli. «Stiamo parlando – spiega Depau – di persone che ora vivono in sottani, in roulotte, in case albergo o addirittura ospiti nella struttura comunale di viale Fra Ignazio. Giovani e meno giovani, gente che ne ha visto, tra occupazioni, sfratti e alloggi di fortuna, davvero di tutti i colori. C'è chi ha vissuto in capanna. Ed è invalido e senza reddito». E spera. Con una domanda che sembra un po' un biglietto della fortuna. Non che vada meglio a chi invece aspira a una abitazione più grande, sopra i 45 metri quadrati. «Lì – avverte Depau – ci sono 1.100 persone che aspettano da anni. Negli ultimi tre anni si è sbloccato qualcosa- ma stiamo parlando di numeri molto piccoli, circa sessanta-settanta persone- con l'assegnazione delle case di via Premuda. Il resto lo fa il tempo: la casa si svuota quando muore il titolare. E allora chi è primo in graduatoria può subentrare». Parole che chiamano soluzioni alternative. Sabato scorso l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau, durante un convegno organizzato dal circolo Copernico del Pd, aveva parlato di stop al "consumo del suolo" (quello era il tema dell'incontro), di housing sociale e di recupero delle strutture esistente. Depau, da decenni in trincea sul fronte casa, pensa che potrebbe non bastare. «Bisogna recuperare, ma anche costruire nuova edilizia popolare – spiega – ma è una tesi che sostengono basandomi sui numeri. Ci sono quattrocento persone soggette a sfratto per morosità. E il Comune che ogni anno paga due milioni di euro per sostenere per i contributi agli affitti. Un sistema che avvantaggia i privati. E non mi si dica che non ci sono opportunità di costruire o recuperare. Alcuni esempi: via Corsica, un'area in via dei Valenzani, ex mercato ortofrutticolo, zona via Po».