Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La città dei laureati

Fonte: L'Unione Sarda
5 dicembre 2012


Ma ci sono anche 1500 analfabeti: il record al Cep e alla Marina
 

Pergamena in tasca per un cagliaritano su 5
C'è un solo bene: il sapere. E un solo male: l'ignoranza . Se Socrate oggi passeggiasse per Cagliari, troverebbe l'applicazione concreta alle sue meditazioni filosofiche. Da una parte oltre 32mila laureati, poco più di un quinto della popolazione totale; all'estremo opposto fanno da contraltare i 1474 analfabeti. Poi si aggiungono altre settemila persone che sanno appena leggere e scrivere e non hanno neanche la licenza elementare. Al centro il vasto esercito dei diplomati: 44mila e poco più, la fetta più grossa. «Ultimamente il numero dei laureati è aumentato», sottolinea Francesco Atzeni, prorettore delegato alla didattica. «Negli ultimi due anni abbiamo recuperato circa 900 fuori corso, alcuni persino di dieci anni».
L'UNIVERSITÀ REGGE Nonostante la crisi, nel capoluogo l'Università regge. «Il numero degli iscritti è rimasto stabile». Medicina è la facoltà più gettonata, Economia, Giurisprudenza e Ingegneria vanno sempre bene. Stabile il polo umanistico. Ma è una città di contraddizioni se si guarda all'istruzione nel senso più ampio: «La scuola sarda è allo sbando, lasciata sola, abbandonata a se stessa. La situazione è drammatica», polemizza Peppino Loddo, segretario regionale Cgl scuola. «Stiamo regredendo, stiamo tornando ai tempi in cui era già tanto avere la licenza media».
LA SCUOLA BARCOLLA E il futuro si prospetta a tinte grigie. «La dispersione scolastica è altissima, la Regione non risponde in modo adeguato. Bisogna investire su istruzione e formazione». A passarsela peggio sono gli Istituti superiori: «La percentuale di abbandono è altissima». Cagliari come il resto dell'Isola. «Lo scenario è allarmante ovunque, nelle zone periferiche le cose vanno anche peggio. Basta pensare a Sant'Elia e Is Mirrionis. Siamo molto al di sotto degli standard europei».
PASSI IMPORTANTI La cultura arranca, ma negli ultimi dieci anni il livello d'istruzione è cresciuto: i laureati sono passati dai 24.803 del 2001, ai 32.187 attuali. Gli analfabeti sono passati da 1.557 a 1474.
L'ISTRUZIONE NEI QUARTIERI Nel capoluogo il tasso di scolarizzazione si spalma tra i quartieri con un ordine preciso: la maglia rosa in fatto d'istruzione va al Quartiere Europeo, con il 39,40 per cento di laureati, ben 342 su 868 residenti. Secondo gradino per Monte Urpinu, 34,59 per cento; seguono a poca distanza Generuxi, 34,43, Castello 34,29 e Monte Mixi, 33,06. Alla top five dei “rioni colti” si oppongono zone in cui l'istruzione in molti casi è ancora una chimera. Al Cep circa il 3 per cento dei cagliaritani non sa né leggere né scrivere, la percentuale scende al 2,42 alla Marina. A ruota: San Michele 1,84, Is Mirrionis 1,69, e quasi a pari merito Mulinu Becciu e Sant'Elia. E dopo cinquant'anni di scuola dell'obbligo un po' stupisce. La crisi si abbatte pure sull'istruzione.
INTERVIENE IL COMUNE Ma il Comune non sta a guardare. «Stiamo concentrando le risorse in questi quartieri. Ci sono due fondi antidispersione, uno regionale, l'altro comunale, una parte di questi è destinato alle realtà più difficili», spiega Enrica Puggioni, assessore alla Cultura. Si punterà sul potenziamento dei servizi scolastici, sulle forme di didattica utili alla prevenzione e al recupero. «Come amministrazione non abbiamo fatto tagli alla pubblica istruzione, ma servirebbero molte più risorse».
Sara Marci