La popolazione è diminuta del 3% in 5 anni, il “consumo del suolo”, case e parcheggi, è aumentato del 7,5%
di Stefano Ambu
CAGLIARI. Popolazione in fuga da Cagliari, ma case, parcheggi e strade continuano a guadagnare spazio.
Sono i dati emersi nel corso di un incontro-dibattito organizzato dal circolo Copernico del Pd intitolato "Il consumo di suolo". Secondo i numeri illustrati da Diana Giudici, consulente del Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, in qualità di pianificatrice territoriale, dal 2003 al 2008 (ultime statistiche a disposizione) l'urbanizzazione è cresciuta del 7,15 per cento. Contro un calo, nello stesso periodo, del 3 per cento di popolazione. Risultato?
Secondo la ricerca si tratta di 400 metri quadrati urbanizzati per ogni abitante perso. E da quattro anni a questa parte?
«La tendenza non è cambiata – spiega l'assessore all'Urbanistica e all'Ambiente del Comune Paolo Frau – forse ha subito un rallentamento con la crisi, soprattutto nell'edilizia». Consapevolezza e reazione. «Lo abbiamo detto subito – continua Frau – decidendo di bloccare questo processo perché è insensato prevedere un'ulteriore espansione.
E contemporaneamente abbiamo deciso di puntare su riclassificazione, riqualificazione e ricucitura al tessuto urbano di interi comparti.
Soprattutto a Cagliari nord. Pensiamo a Su Stangioni, San Lorenzo e aree tra viale Monastir e viale Elmas. Ma anche alle scelte strategiche tra Cagliari e Monserrato, proseguendo anche nelle aree in direzione viale Marconi: in quest'ultima zona abbiamo bloccato interventi che prevedevano premialità alle volumetrie.
Perché abbiamo sempre pensato che quella fosse una fascia strategica tra il parco di Terramaini e l'area umida di Molentargius».
Salvaguardia dei "cunei di verde" sopravvissuti al cemento: una scelta che sarà rafforzata e "santificata" dall'adeguamento del Piano urbanistico comunale al Piano paesaggistico regionale.
«Ma ci sono altri strumenti – precisa Frau – si può intervenire con degli adeguamenti dell'ufficio del Piano».
Un invito, però, a ragionare con gli altri comuni in termini di area vasta.
«Noi ci fermiamo – spiega – ma se non lo fanno anche gli altri non ha molto senso. Con il Piano strategico ci stiamo muovendo insieme agli altri centri nella direzione della collaborazione e della visione di insieme.
C'è una maggiore consapevolezza sull'importanza di lavorare a stretto contatto. Ma questo riesce benissimo nella mobilità, strade e metro. Mentre non si può dire altrettanto per la residenzialità».
Anche se con l’amministrazione comunale di Monserrato c'è una buona intesa sempre sul lato Terramaini:.
«Stiamo lavorando insieme – dice Frau – per evitate di sommare periferia a periferia». Sì, ma la fuga dalla città? «Un fenomeno mondiale – spiega – non solo nostro.
Ma questo non significa abbandonare la sfida per fermare l'esodo.
Anche perché se ne vanno via i giovani e la popolazione invecchia.
Bisogna puntare su housing sociale e su una riqualificazione edilizia che metta a disposizione alloggi davvero alla portata della gente comune».
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