VIA BRIANZA. Termosifoni spenti alla Bingia Matta. Interrogazione in Consiglio
La protesta dei genitori: «Si stanno ammalando tutti»
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Termosifoni spenti e alunni al gelo alla “Bingia Matta”.
Complice il brusco calo delle temperature, la scuola primaria di via Brianza si è trasformata in un freezer e i genitori dei bambini (una cinquantina) minacciano di non mandarli più a scuola da oggi se il problema non sarà risolto. «Il vicepreside ci ha assicurato di aver segnalato il disservizio al Comune», afferma Daniela Virdis, un genitore, «sappiamo che sono stati fatti diversi sopralluoghi, ma senza esito. I termosifoni sono spenti a causa di un guasto».
In classe si resta con il giubbottino. «Mia figlia ieri è tornata a casa con il mal d'orecchio», prosegue la mamma, «aveva le gambe congelate, le ho dovuto preparare la borsa calda. È vergognoso». I casi di raffreddore sarebbero numerosi. «Anche una maestra si è ammalata», rivela, «urge una soluzione». Preoccupato per la salute dei piccoli Michele Carbone, un nonno. «Mio nipote ha 5 anni e sta rischiando di ammalarsi. Ci auguriamo che lunedì il riscaldamento sia attivato perché non si può andare avanti così». A settembre, in coincidenza dell'inizio delle lezioni, un gruppo di genitori aveva ripulito il giardino scolastico perché non c'erano i soldi per ingaggiare una ditta specializzata. «Da allora non è stato fatto più niente», denunciano Virdis e Carbone, «l'erba è ricresciuta, ci sono topi e perfino siringhe». La situazione, insomma, è tutt'altro che rosea. Il caso della scuola di via Brianza sarà oggetto di un'interrogazione urgente in consiglio comunale (la seconda in pochi mesi) da parte del capogruppo dell'Udc, Gianni Chessa. «La brutta sensazione», afferma quest'ultimo, «è che in città ci siano scuole di serie A e scuole di serie B».
Paolo Loche