Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La recinzione crolla, nessuno la aggiusta

Fonte: L'Unione Sarda
21 novembre 2012


MULINU BECCIU. Pericolo per i bambini della struttura di via Carpaccio: protestano gli abitanti della palazzina confinante

Primarie “Atzeni”, il muro della discordia venuto giù nel giorno dell'alluvione del 2008

A Capoterra l'alluvione aveva seminato morte e disperazione, a Mulinu Becciu invece, al civico 27 di via Carpaccio, era crollato un muro. Il muro della discordia fra il palazzo e il Comune. Era il 22 ottobre 2008 quando la recinzione dell'edificio confinante con la scuola primaria “Sergio Atzeni” era venuta giù come una foglia soffiata dal vento. Dei circa 60 metri di perimetro, circa 45 sono rimasti pericolosamente in bilico, i restanti 15 - quelli prossimi alla palestra della scuola - sono invece caduti a terra. Da allora nulla è cambiato, e il pericolo per l'incolumità dei piccoli è ancora una certezza. «Il muro non sarebbe mai crollato - sentenzia Armando Piccini, residente al terzo piano dell'edificio e presidente della cooperativa condominiale Pinila - se il Comune, quando ha realizzato l'edificio scolastico (circa 20 anni fa), avesse predisposto un punto di raccolta delle acque piovane. La terra si è gonfiata con l'acqua e ha spinto con forza il muro di cinta».
Nel frattempo i residenti hanno inoltrato più di un sollecito all'ufficio Protocollo di via Roma, mentre gli uomini della Protezione Civile, durante un sopralluogo, hanno verificato l'effettiva pericolosità del muro. Stando agli ultimi accordi con l'amministrazione comunale, la costruzione della parte in cemento (circa 1,20 metri, fino a raggiungere il livello del terreno scolastico) spetterebbe ai condòmini, quella in ferro al Comune, «ma nessuno, ancora, è intervenuto a riparare». Con buona pace dei bambini che scorrazzano ignari del pericolo. Non tanto gli alunni dell'asilo e della scuola elementare che «arrivano in palestra in fila per due accompagnati da due insegnanti e spesso una bidella», assicurano le maestre, ma «i ragazzini che durante l'estate frequentano il Day-camp dell'associazione Spirito Sportivo: ne abbiamo visto alcuni bere dai rubinetti del nostro cortile», ricorda Piccini.
Michela Seu