Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Nessuna garanzia sui servizi sociali»

Fonte: L'Unione Sarda
21 novembre 2012


LE STORIE. Anziani e bimbi sotto la scure del governo: da Serri a Bortigiadas problemi identici


Amano definirsi i migliori amici dei concittadini e sono consapevoli allo stesso tempo di essere i primi depositari della loro amarezza, che si snoda tra disoccupazione e crisi economica. Sembra di poter toccare con mano le problematiche che si annidano in ogni Comune dell'Isola, quando i sindaci, ieri a Cagliari in una piazza del Carmine gremita da gonfaloni colorati, hanno raccontato le ombre che oscurano gli enti locali: i tagli disposti dalla spending review e i vincoli del Patto di stabilità.
I SINDACI IN PIAZZA Gianni Tatti, in fascia tricolore (come tutti i suoi colleghi), riporta senza filtri e alcuna volontà di indorare la pillola i nodi che avvolgono Ruinas , la cittadina di 700 abitanti nell'Oristanese: «Per colpa dei tagli indiscriminati del governo ho difficoltà a mandare i bambini in pullman nelle scuole elementari di Villa Sant'Antonio. Le nostre entrate sono sempre più esigue e non riusciamo nemmeno a garantire i servizi essenziali agli anziani che hanno una pensione minima, che andrebbe integrata».
E le cose non vanno meglio in Medio Campidano. Daniela Figus è il sindaco di Villanovafranca , 1450 anime: «Per i piccoli Comuni, le sforbiciate di Monti, significano la morte. Ma loro che ne sanno? I tecnici sono abituati a fare conti, non ai rapporti diretti coi cittadini». Fioccano applausi tra i primi cittadini quando il presidente dell'Anci Sardegna Cristiano Erriu urla al microfono: «Viva i Comuni sardi. Viva l'unità d'Italia».
Infanzia, assistenza sociale, scuola sono i settori che a Sinnai sono stati colpiti dalla mannaia del governo: «È come se i sindaci fossero stati commissariati da un esecutivo che taglia in orizzontale, senza distinzione tra Comuni virtuosi e non», tuona il sindaco Barbara Pusceddu. Non è voluto mancare alla manifestazione l'amministratore di Villamassargia , Franco Porcu, a cui qualche giorno fa è stata incendiata la macchina: «È inutile che i Comuni abbiano le risorse se poi non le possono spendere». Il colpevole del reato commesso sui cittadini sardi è la Regione «perché sulla carta dà i finanziamenti agli enti locali. L'impresa appalta. Ma poi la Regione non trasferisce i fondi. E il tutto ricade sul lavoro», ragiona Samuele Gaviano, numero uno di Serri .
LA RICETTA È giovanissima il vice sindaco di Tinnura , Annarita Masala ma ha le idee ben chiare sulla ricetta per far guarire le amministrazioni isolane: «Aprire cantieri e creare posti di lavoro». Annuisce Franco Cugusi, sindaco di Ulassai : «La vera cura per uscire dalla crisi economica sono proprio i piccoli Comuni, perché attraverso loro si possono mettere in movimento una marea di piccoli investimenti». A Bortigiadas , comunità con 806 abitanti della provincia Olbia-Tempio, sono gli anziani i soggetti più colpiti dalla spending review: «Sono stati tagliati i servizi fondamentali a favore dell'anello debole della società - chiosa Emiliano Deiana - la soluzione è investire sulla democrazia di prossimità». Alberto Pilloni di Samatzai dice: «Viviamo di agricoltura e allevamento. Ma i provvedimenti di Roma sono ingessati e ingrossano la fila della povertà estrema».
Roberta Floris