Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tutti pazzi per l’alfabeto della scienza

Fonte: La Nuova Sardegna
12 novembre 2012

Dai ragni giganti alle lumache africane, all’Exmà un viaggio tra meraviglie, stranezze e curiosità




CAGLIARI Il corpo, grassottello e peloso, può arrivare a misurare anche 16 centimetri e a guardarli così, questi ragni giganti originari del Messico, fanno pure un po’ impressione. Guai però a muovere la teca in cui sono sistemati: tremerebbero di terrore. Perché sì, rettili e insetti possono anche fare paura, ma se solo si impara a conoscerli li si può volere un mondo di bene. E’ uno degli insegnamenti che si imparano al festival della scienza, sei giorni a contatto con chimica, fisica, scienze naturali e matematica allestiti dall’associazione “Scienza società scienza” negli spazi dell’Exmà. Per il quinto anno consecutivo, migliaia di bambini e ragazzi provenienti da diverse scuole della Sardegna, ma anche appassionati e curiosi, hanno avuto la possibilità di approfondire le loro conoscenze scientifiche e conoscere i tanti segreti della natura, attraverso mostre, installazioni, laboratori interattivi, conferenze e spettacoli. Un’edizione, questa targata 2012, cucita addosso al titolo “L’Alfabeto della scienza” perché, ha pensato l’associazione organizzatrice presieduta da Carla Romagnino, per ogni lettera dell’alfabeto esistono uno o più fenomeni scientifici da illustrare: meravigliosi nella loro unicità, ma altrettanto belli quando legati al resto dei fenomeni dell’intero universo. E così l’amore per il mondo e per la natura lo si può scoprire osservando le tante specie di insetti che Mara Lasi, 32 anni e una passione per questa specie animale, ha portato nel suo “Laboratorio sulla biodiversità”. Il ragno gigante si chiama Brachypalma bohemnei (il colore delle zampe nelle femmine) e per sopravvivere ha bisogno di nutrirsi di blatte, tarme della farina e grilli. Insieme a lui c’è anche la lumaca africana: quando è piccola sta su una mano e misura 12 centimetri, ma una volta adulta può avere una lunghezza anche di 26. Tra ampolle e liquidi pronti a dar vita alle più strane reazioni, il festival offre anche un omaggio ad Antonio Pacinotti: è la mostra “Antonio Pacinotti a Cagliari”, una carrellata di macchine fabbricatrici di energia, costruite in anni di appassionato lavoro da Carlo de Rubeis sulla base delle scoperte del grande scienziato. «Pacinotti ha lavorato in città per sette anni _ dice De Rubeis _ Quest’anno ricade il centenario dalla morte, ma Cagliari sembra essersi dimenticata di lui». Tra le altre curiosità del festival: la penna che scrive in assenza di gravità, progettata per i primi astronauti, la scimmietta per fare le moltiplicazioni in maniera intelligente e la mostra “La complessità di LHC in mano alle donne”, sulle ricercatrici italiane allestita al liceo Dettori. Oggi ultima giornata: si parte alle 10 con il gioco sensoriale “L come luna”. Sabrina Zedda