Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

"AutunnoDanza", in scena da oggi

Fonte: web cagliaripad.it
8 novembre 2012


Visionario, ormai classico eppure modernissimo “Calore” di Enzo Cosimi apre il Festival tra il teatro La vetreria e lo spazio Search di Cagliari
Anna Brotzu
 

Itinerari nella danza contemporanea fra “classici” del Novecento e nuove frontiere, in un raffinato e prezioso gioco di citazioni e contaminazioni a Cagliari da mercoledì 7 novembre fino al 2 dicembre 2012 con il XVIII Festival “AutunnoDanza”, interessante e attesa vetrina sulle moderne derive e declinazioni dell'arte di Tersicore proposta da SpazioDanza con la direzione di Momi Falchi e Tore Muroni, tra il palco de La Vetreria di Pirri e lo Spazio Search. Squarci visionari e sottili emozioni sottese a una grammatica di corpi in movimento sempre più osmoticamente aperta verso le mescolanze e l'inserzione e sperimentazione di nuovi codici, riflesso della complessità del presente e dell'intensità del recente passato, un XX secolo attraversato da grandi maestri, ma proiettata verso le inedite creazioni di un'arte in divenire.

Folgorazioni come “Calore” di Enzo Cosimi, presentato per la prima volta a Roma nel 1982 e ripreso per “Ric.ci: Reconstruction  Italian  Choreography (un progetto  quinquennale sulla memoria storica della coreografia italiana e la sua ricostruzione il progetto coordinato da Marinella Guatterini, docente di estetica della danza e critico de “Il sole 24ore”), in scena mercoledì 7 novembre alle 21 a La Vetreria: quattro giovani danzatori -  Francesco Marilungo, Riccardo Olivier, Francesca Penzo, Alice Raffaelli - interpretano «un un viaggio visionario dettato da energia e ritmi serratissimi, dove all’interprete è richiesto un processo di regressione che serve come traccia per disegnare un’ età dell’infanzia e dell’adolescenza infinita». Sbarca a Cagliari sotto le insegne di SpazioDanza la pièce che ha dato il la alla brillante carriera del coreografo romano,  scoperto da Giuseppe Bartolucci, regista e drammaturgo, teorico del nuovo teatro, che scosì scrive, a proposito del primo lavoro coreografico di Cosimi: «qui la ginnastica e la danza si fanno avanti e vengono corrose, il sudore è accettato come passaggio, la fisicità è fatta pervadere di accensioni a catena e senza fine, la risorsa del riposo e dell’intervallo non viene accettata di principio». Frames dell'immaginario, scene surreali in una partitura insieme rigorosa e ardita, sperimentale - all'inizio degli anni Ottanta, ma ancora attualissima – e rigorosa, insieme ludica e feroce, nell'esplorare regioni dell'inconscio con una vibrante sensualità velata dal candore di puerili giochi, interrotti da vivide esplosioni di colori.

Un altro protagonista della danza contemporanea italiana, Virgilio Sieni presenterà venerdì 9 novembre il suo “Atlante del Bianco” realizzato nell'ambito del progetto Damasco Corner insieme a danzatori non vedenti. In scena Giuseppe Comuniello, che trascrive con il corpo un viaggio immaginario verso la conoscenza delle diverse sfumature cromatiche della luce che disegna i contorni della realtà. Nato a Firenze e formatosi nella danza classica e contemporanea tra  Amsterdam, New York e Tokyo, il coreografo toscano esplora anche i codici delle arti visive e dell'architettura, confrontandosi con le arti marziali. Nell'83 fonda la compagnia Parco Butterfly, poi divenuta Compagnia Virgilio Sieni, attualmente una delle principali realtà sul piano della creazione coreografica nel Belpaese; collabora anche con i principali Enti Lirici ed istituzioni teatrali italiane, creando coreografie originali per opere e compagnie di danza, avvalendosi spesso, in un'interessante contaminazione di linguaggi, della collaborazione di artisti visivi, musicisti e compositori.

Sempre al Teatro La Vetreria di Pirri mercoledì 14 novembre in programma “Spic & Span” (segnalazione speciale al premio Scenario 2011), performance a cura di Marco D’Agostin, Francesca Foscarini, Giorgia Nardi, co-produzione Aldes, frutto dell'incontro e la sinergia tra i tre artisti, nell’ambito del workshop Accademia Mobile di Emidio Greco: da un primo esperimento coreografico corale, prende forma - attraverso il progetto Spic & Span -  un percorso di ricerca sulla bellezza e sul suo contrario, sulla vacuità dell'immagine e dell'estetica nell'età contemporanea.

Lo spettacolo ha avuto una segnalazione speciale al premio Scenario 2011.

Sarà poi la volta - venerdì 16 novembre di “Rewind”, di e con Antonio Tagliarini e Daria Deflorian, dedicato a “Café Muller” di Pina Bausch: quasi un omaggio alla grande coreografa e al suo celebre lavoro,  considerato un monumento dell'arte contemporanea del Novecento, lo spettacolo  - nato nel 2008 e presentato con successo in tutta Europa - è concepito come un riavvolgimento del nastro temporale, per ripercorrere il passato attraverso citazioni e riproduzioni sonore dell'opera originale mentre in scena i due protagonisti rivivono storie personali e collettive.

Suggelleranno la prima tranche del festival AutunnoDanza alla Vetreria di Pirri (lunedì 26 novembre) le visioni di Gyohei Zaitsu che presenta “Etranger”, una pièce – come suggerisce già il titolo - sul senso di estraneità del viaggiatore-artista che usa la danza come strumento per esplorare il mistero della vita. Gyohei Zaitsu è oggi uno dei più significativi esponenti del butoh, linguaggio della danza contemporanea che si ispira al movimento Ankoku-Butoh attivo in Giappone negli anni '50. Caratterizzano questa danza, a metà tra performance contemporanea e teatro classico giapponese, il corpo nudo e dipinto, le smorfie grottesche ispirate alle maschere, i gesti giocosi che si alternano con movimenti lenti e frenetici.

La XVIII edizione della kermesse di SpazioDanza sbarca poi nello Spazio Search (sottopiano del Palazzo Civico di Cagliari), all'interno del Signal festival, inaugurando così la singergia con TiconZero: la cifra di  Gyohei Zaitsu, quasi a disegnare un ideale fil rouge tra le due sezioni e insieme sottolinearne la valenza itinerante, caratterizza anche “J'Erre”, performance dell'artista nipponico che apre la seconda tranche di AutunnoDanza.

Duplice appuntamento -  giovedì 29 e venerdì 30 novembre – con  Sara Marasso, che presenta “When I dance, I dance. When I sleep, I sleep”, una riflessione sul linguaggio del corpo e della parola, sull'espressività dei gesti e del movimento che rincorrono la voce, interpretata dalla coreografa e danzatrice con  Gabriele Capilli, dove la necessità di esprimersi e di tacere allo stesso tempo è narrata attraverso una ricerca sul suono e sulla scrittura gestuale, e l'intrigante “No Strings attached”, un dialogo imprevisto tra una danzatrice, Sara Marasso, e un musicista, Adriano Orrù, che nasce come un invito ad aprire uno spazio fragile, scomodo, senza protezione in cui una relazione si rende possibile.

Sulle note sincopate di astor Piazzolla, sabato 1 dicembre al Search andrà in scena “Se potessi ancora”, ideato e interpretato da Enrico Tedde, artista cagliaritano, Enrico Tedde formatosi in

Germania presso la Folkwangtanzstudio di Essen, e fondatore nel 2002 con Virginia Heinen della

compagnia Blicke con sede a Strasburgo. Tedde ha danzato con diverse compagnie, tra cui quella di Pina Bausch, e insegnato in scuole di danza in tutto il mondo; i progetti e i lavori coreografici di Blicke si ispirano in particolare alla scuola tedesca e al Kinomichi, movimento giapponese che concentra la sua ricerca sull'energia.

S'intola “Cantando sulle ossa” la pièce creata e interpretata da Francesca Foscarini che domenica 2 dicembre chiuderà il XVIII  Festival AutunnoDanza  - sempre allo Spazio Search: «Cosa succede quando la volontà abdica e il corpo si lascia guidare dal movimento stesso? Quando si abbandona al piacere di perdersi nella vastità e vuoto dello spazio? Si va cercando la giusta collocazione da dare al corpo, a quel corpo di cui rimangono solamente le ossa, tintinnanti come vetro».