Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I Dormienti, l'arte di svegliare l'arte

Fonte: L'Unione Sarda
8 novembre 2012


Inaugurata ieri nelle vasche della Galleria comunale l'installazione di Paladino
 

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I cinque “Dormienti” di Mimmo Paladino affiorano nella pace dell'acqua delle due vasche fuori dalla Galleria Comunale d'Arte di Cagliari. La bellezza chiama bellezza, la amplifica, la dilata. Allora, succede che la giornata grigia diventa splendente di sole e nubi bianche, che qualche ragazzo si siede ai tavolini intorno per disegnare dal vero le forme delle sculture bagnate dall'acqua, i riflessi che la terracotta riceve e rimanda, uniti a quelli delle fronde delle jacarande, nell'ultima fioritura prima dell'inverno, se arriverà. Ci sono il sindaco Massimo Zedda, l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni, la direttrice Anna Maria Montaldo, la docente di Storia dell'Arte Contemporanea Maria Luisa Frongia, a presentare non una serie di sculture ma un'installazione, un'opera di land art.
Colpo di teatro, silenzioso e conciliante, che, da oggi in poi, farà compagnia a chi ha il privilegio di sostare ai tavolini lì fuori, a leggere i quotidiani con la stecca e i libri messi a disposizione dalla Galleria. Col garbo e la distinzione che la Montaldo ha saputo dare anche a questi servizi, facendo del cittadino museo davvero un luogo di muse. Amplificato dalle altre due sedi che compongono la triade dei Musei Civici di Cagliari, virtuoso circuito fortemente voluto da questa giunta: l'Antico Palazzo di Città e il Museo d'Arte Siamese. L'inaugurazione de “I Dormienti”, ieri mattina, è stata l'occasione per presentare il ricco programma che informerà i tre poli civici fino a primavera. La premessa è orgogliosamente ribadita dalla Montaldo: «Non c'è una mostra confezionata né un progetto “comprato”, pensato o curato all'esterno; dall'idea di acquisire le opere di Paladino, alla progettazione delle singole esposizioni, tutto è stato studiato e concepito da noi». Così è, tutto è fatto in casa, dall'indovinato pieghevole “Sorprenditi! ai musei civici”, alla didattica, che non è collaterale ma quasi soverchiante. Perché si deve partire da lì, lo ha insegnato Munari, il cui modello educativo è stato importato anche dal Moma.
Allora le scuole (dall'infanzia alle secondarie di secondo grado) sappiano che ci sono percorsi di ogni genere, miranti a costruire una sensibilità estetica, oltre che una coscienza civica. Il programma: si riinizia con “Colazioni a km zero”, con cibi locali nelle tre sedi dei civici musei (domenica 11, Galleria Comunale, alle 10,30 colazione con visita ai “Dormienti”, e laboratori per i bambini). Il 13 dicembre, la mostra “Piranesi ritrovato. Segni del paesaggio urbano”, al Palazzo di Città. Il 20 dicembre “I grandi assenti”, con l'incursione di maestri come Burri, Fontana, Guttuso e Vedova fra le opere della collezione della Galleria.
Il 31 gennaio “Oggetti per passione”, selezione della collezione di arte giapponese di Vincenzo Ragusa, in arrivo dal Pigorini di Roma al Museo d'Arte Siamese. Tema: la vita quotidiana della donna in Giappone. Il 21 marzo “Gli spazi dell'arte. Dalla Minimal all'Optical Art”, al Palazzo di Città. “Mondi possibili”, intanto, è il progetto di arte pubblica che interessa Sant'Elia e il suo territorio. Perché l'arte deve anche uscire dai musei e informare di sé i quartieri più lontani.
Raffaella Venturi