Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ti racconto una storia ma a testa in giù

Fonte: L'Unione Sarda
7 novembre 2012


Lo scrittore Friot ha iniziato da Tuttestorie a Cagliari un tour per promuovere la lettura
 

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Ha scritto 8 chili e più di libri, tutte storie senza grasso, e mangia solo un bambino al giorno. È alto e smilzo, spiritoso e chiacchierone, possiede almeno tre identità diverse (alla faccia di Mister Hyde e dottor Jekyll), tante quante sono le lingue che conosce (il francese, il tedesco, l'italiano, ma anche qualcun'altra forse), ama la poesia e la musica. Bernard Friot, nato a Saint-Piat nel 1951, è innanzitutto uno scrittore divertente, e se vi riesce di trovarne molti altri, beh, bravi! A spasso per il mondo se ne incontrano pochi, fin dai tempi del mitico Roald Dahl, di autori capaci di regalare con una manciata di pagine, irriverenti e fulminanti storie. Per bambini e adolescenti, ma perché no, anche per adulti, perché quando scrive, l'insegnante francese, ha in mente un adulto e un bambino che, l'uno accanto all'altro, leggono, ridono, piangono, giocano a prendersi in giro. Che è un po' quello che anche lui ha fatto durante la sua visita a Cagliari, ospite della libreria “Tuttestorie”, con alcune classi della scuola elementare e delle medie.
Da Cagliari alla Puglia, e risalendo l'Italia, da Termoli a Vicenza, con tappe a Firenze, Bologna, Vignola e Padova, Bernard Friot, autore di numerosi libri tradotti in varie parti del mondo, vincitore della prima edizione del Premio Orbil con “Ricette per racconti a testa in giù”, ha iniziato nel capoluogo sardo, un viaggio organizzato dall'Associazione librerie indipendenti per ragazzi, in collaborazione con le Edizioni Il Castoro e l'azienda francese Okaidi. Un tour per raccontare di sé e dei suoi libri e promuovere la lettura tra i più giovani.
Quando ha iniziato a scrivere parecchi anni or sono, era responsabile del Bureau du livre de jeunesse a Francoforte ( aveva insegnato in una scuola di Lile) e aveva maturato una lunga esperienza con le difficoltà di lettura dei ragazzi. L'idea di raccontare storie brevi, ma avvincenti e profonde, gli viene proprio dall'osservazione della fatica quotidiana di molte persone davanti a un libro. I bambini sono curiosi, osserva Friot, se non leggono è perché hanno difficoltà. Nascono così vari libri, tra cui: “Il mio mondo a testa in giù” (Premio Andersen 2009 come miglior libro per 9/12 anni), “La mia famiglia e altri disastri”, “Una lavagna chiacchierona” e “Amanda e il cioccolato”.
Storie veloci e intense che descrivono il mondo dal punto di vista dei bambini, un mondo dove gli adulti appaiono per quello che sono (il più delle volte, almeno): pedanti e saccenti superman che hanno l'assurda pretesa di proteggere i bambini da ogni difficoltà. Meno male, considera Friot, che i bambini sono integralmente nella vita e la comprendono fino in fondo. Agli adulti che gli stanno vicini, chiedono soltanto di essere amati e riconosciuti per ciò che sono, per il resto preferiscono far da sé e se la cavano piuttosto bene. A noi rimane il compito di dargli gli strumenti, a loro di imparare a usarli. Così a un bambino che gli dice che la lingua più importante da conoscere è l'inglese, Friot fa notare che potrebbe anche essere il tedesco se la donna di cui si innamorerà sarà tedesca. La verità è che nella vita ci sono tante possibilità e altrettanti modi di esistere, ognuno deve trovare la propria strada. Il potere del libro è nella capacità di insegnare a chi legge di potersi inventare il proprio mondo.
Franca Rita Porcu