Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un piano strategico per valorizzare Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
7 novembre 2012


Per una nuova città metropolitana
 

di Francesco Annunziata*
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La maggior parte delle aree urbane del nostro Paese sono date da un raggruppamento di aggregati urbani, in un'area circoscritta, di uno o più abitati capoluoghi e non, con i relativi nuclei residenziali e case sparse, comprensivi dei pertinenti insediamenti in territorio extraurbano. Per fare un esempio, Cagliari è un aggregato urbano. L'area conurbata, come l'area vasta, è un'agglomerazione urbana in fase di consolidamento, un raggruppamento di più aggregati urbani, di cui almeno uno di grandi dimensioni e con funzioni di capoluogo amministrativo di rango superiore al Comune: la città di Cagliari. L'area metropolitana si differenzia dall'area conurbata in quanto costituita da insediamenti urbani di ordine superiore, fra loro in stretta connessione di vicinanza geografica e di rapporti socio-economici: non esiste un centro dominante, bensì centri di differenti funzioni. Pertanto trasformare un'area conurbata in area metropolitana significa riorganizzare l'esistente in un unitario sistema urbano, una nuova città, articolata in quartieri, anche costituiti da Comuni autonomi, reciprocamente integrati in una comune politica, quantomeno del sistema dei servizi e del connesso sistema dei trasporti. Bisogna costruire un sistema insediativo e organizzativo di tipo policentrico a rete, anche aperto verso l'esterno, nel senso che sia riconosciuta ai nodi di frontiera la funzione di interfaccia territoriale e relazionale verso i territori esterni all'area vasta, anche parzialmente ridondante nel senso che sia riconosciuta la necessità di replicare alcune funzioni, al fine di contrastare gli effetti polarizzatori e gerarchizzanti.
Occorre che l'organizzazione dei servizi sul territorio sia nell'interconnessione del tema abitare con i servizi, la mobilità e l'ambiente, e nella strategia di organizzare e distribuire i servizi sul territorio, in coerenza con la dislocazione della domanda. È necessario elaborare piani cornice degli interventi infrastrutturali, finalizzati alla soluzione delle criticità della mobilità d'area vasta. Queste erano talune indicazioni del piano strategico dell'area vasta di Cagliari. In sintesi, nel tempo, il piano cornice deve raggiungere i seguenti risultati: riorganizzare la distribuzione modale della domanda di trasporto, realizzandone un sistema collettivo, che sia la struttura portante della rete infrastrutturale al servizio della mobilità; contenere i flussi pendolari verso l'area centrale urbana, evitando la localizzazione di nuovi attrattori di traffico o l'implementazione di quelli esistenti; ridurre i flussi pendolari verso l'area centrale urbana, ponendo/delocalizzando i servizi d'area vasta all'esterno di quei quartieri centrali di carente accessibilità e localizzandoli in prossimità delle linee di trasporto collettivo in sede propria, in posizioni più prossime all'origine della domanda di trasporto, e quindi più accessibili.
Pertanto, la progettazione del sistema dei trasporti (rete viaria, sistema dei parcheggi, linee di trasporto collettivo, etc.) deve essere ricondotta nella progettazione dell'area metropolitana, individuandovi così le differenti priorità, sempre che questo sia il fine dell'attuale raggruppamento di Comuni che compongono l'area conurbata: il progetto delle linee di metropolitana va inquadrato in questa logica di progettazione della nuova città metropolitana.
Non avrebbe significato concepirlo al di fuori di questa visione: la rete di metropolitane è d'area urbana, diversamente non se ne capirebbero le motivazioni e le finalità.
*Ordinario di Costruzioni
Università di Cagliari