SABATO, 01 NOVEMBRE 2008
Pagina 1 - Cagliari
Due operatori disperati minacciano di darsi fuoco, altri s’incatenano altri ancora bloccano il traffico: «Ci mandano via ingiustamente»
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Due erano sul tetto minacciando di cospargersi di benzina e di darsi fuoco, altri hanno interrotto la strada di viale Monastir. La tensione è salita alle stelle. Sono anche intervenuti i vigili urbani, i carabinieri e i vigili del fuoco. Entro lunedì i ventisette titolari dei box del mercato ortofrutticolo di viale Monastir dovranno fare i bagagli e abbandonare la struttura che, per protesta, stanno occupando.
L’antefatto più recente è la revoca della concessione da parte dell’amministrazione comunale. In origine nella struttura c’erano un centinaio di operatori, poi la maggior parte si sono trasferiti nel nuovo centro (privato) ortofrutticolo all’ingrosso di Sestu. Nella scorsa consiliatura una delibera del Consiglio comunale aveva deciso la chiusura del mercao di viale Monastir. Ma diversi operatori, oggi ventisette, hanno preferito restare per non pagare il costo, considerato alto, dei box in vendita a Sestu.
Poi, dopo una serie di proteste, avallate anche dalla commissione consiliare alle Attività produttive (che aveva chiesto di non chiudere ma di riqualificare la struttura), lo stop totale venne prorogato a giugno di quest’anno e, a maggio, al 15 gennaio 2009. Nel frattempo, però e vista la diminuzione del numero dei concessionari, l’amministrazione (gli uffici) hanno triplicato il canone per pareggiare coi costi di gestione.
I concessionari, a loro volta, sono ricorsi al Tar, ma il tribunale amministrativo ha respinto la domanda di sospensiva. Infine dagli uffici del Municipio è arrivata la revoca. «Il funzionario dirigente - spiega l’assessore Paolo Carta (Attività produttive) - non ha fatto altro che applicare il regolamento, che prevede la revoca se non si paga il canone. A questo punto noi, come settore politico, non possiamo più fare niente». Gli operatori del mercato, da parte loro, hanno chiesto di incontrare al più presto il sindaco Emilio Floris.
Ieri sera il primo cittadino si è visto con Paolo Casu (indipendente del centrodestra e presidente della commissione apposita), Salvatore Mereu (responsabile della commissione Finanze) e Ninni Depau (capo gruppo del Pd).
La situazione, poi, si è ulteriormente ingarbugliata: il sindaco Floris afferma, infatti, di non sapere dell’atto di revoca del dirigente e che avrebbe preferito che la chiusura fosse il 15 gennaio, come da proroga. L’opposizione, invece, sottolinea che la Giunta ha deliberato la proroga (a maggio) dopo il «presunto non pagamento del canone, in quanto i titolari dei box hanno continuato a versare le vecchie cifre e contestato il forte aumento - spiega Depau - ma, al di là di questo si tratta di una attività economica della città che non può essere soppressa in questo modo». Intanto la commissione alle Attività produttive ha chiesto, e ottenuto, che la questione sia discussa nella prossima seduta del consiglio comunale di martedì. E il presidente Casu ha spedito una lettera al primo cittadino in cui viene sottolineato «il disinteresse della politica verso il mercato ortofrutticolo di Cagliari, che oltre che uno strumento economico di garanzia per i cittadini consumatori è anche un deposito di posti di lavoro sia per il comparto che per il terziario». Da cui la richiesta di «rimodellare, ripensare, riformulare ma sicuramente non eliminare» la struttura.