Viale Monastir. Protesta
Ponte d'Ognissanti in trincea per gli operatori del mercato ortofrutticolo di viale Monastir. L'occupazione va avanti a oltranza e anche oggi i lavoratori trascorreranno la notte asserragliati all'interno della struttura. Ciò in attesa che possa essere organizzato presto un incontro chiarificatore col sindaco Emilio Floris.
L'obiettivo dei lavoratori è di evitare che siano chiusi i cancelli del mercato: i 25 concessionari dei box temono che già da domani possa diventare effettiva l'ordinanza di sgombero notificata la settimana scorsa. Nel documento, sottoscritto dal dirigente all'Annona Sergio Spiga, si consideravano revocate (per morosità) tutte le concessioni e si intimava ai lavoratori di abbandonare le loro postazioni entro il 15 novembre prossimo. «Dato il carattere di immediata eseguibilità del provvedimento - afferma Giorgio Piro, vicepresidente della cooperativa Azzurra 2007 - abbiamo paura che lo sgombero sia reso effettivo anche prima della scadenza indicata. In teoria potrebbero mandarci via domani e da voci di corridoio pare che sia proprio questa l'intenzione dell'amministrazione».
In attesa di sapere cosa accadrà, i lavoratori si dicono pronti a difendere con ogni mezzo il loro posto di lavoro. «Non ce ne andremo mai da qui - minacciano in coro i commercianti - se verremo caricati dalle forze dell'ordine tenteremo di resistere. Molti di noi - spiegano gli operatori - hanno più di cinquant'anni: un'età ibrida che non lascia molte alternative: è troppo presto per poter andare in pensione, ma è anche troppo tardi per ricominciare da capo e mettersi a fare un altro mestiere. Dopo aver venduto frutta e verdura per decenni, non possiamo mica improvvisarci camerieri o baristi».
A protestare contro la chiusura del mercato di viale Monastir sono i venticinque grossisti rimasti (gli altri sono stati trasferiti a Sestu) e altrettanti dipendenti di Azzurra, cooperativa sociale che ha in appalto, dal dicembre 2007, il servizio di facchinaggio in tutti i mercati comunali. Ma considerando l'indotto i lavoratori interessati sono almeno 150. «Protestiamo contro la decisione di chiudere il mercato», si sfoga Pierino Vacca, presidente della cooperativa Azzurra 2007. «All'amministrazione comunale chiediamo chiarezza e risposte concrete. Siamo pronti anche ad abbandonare la sede di viale Monastir, ma solo se il Comune realizzerà un nuovo mercato in territorio di Cagliari. A Sestu non andremo». (p. l.)
02/11/2008