Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'obiettivo è migliorare la qualità della loro vita

Fonte: L'Unione Sarda
31 ottobre 2012


L'opinione

Don Marco Lai *
Siamo giunti ormai al 22° rapporto statistico sull'immigrazione, che dimostra come la tendenza degli ultimi 10 anni si confermi, con la presenza sempre più numerosa di cittadini stranieri. Una caratteristica del dossier della Caritas è che a differenza di tutte le altre rilevazioni statistiche fa anche una proiezione che va oltre la mera anagrafe, che può trarre in inganno. Perchè se per l'Istat risultano 3 milioni 600 mila immigrati in Italia, il rapporto della Caritas italiana parla di 5 milioni e più. Di questo milione e mezzo di persone in più, una parte sono soggiornanti irregolari, altri sono in fase di rinnovo di permesso di soggiorno, altri ancora sono i minori a carico del genitore, senza contare tutti coloro che hanno il permesso ma non sono iscritti all'anagrafe.
In Sardegna c'è lo stesso fenomeno presente nel resto della Penisola: l'Istat parla di 26 mila presenze ufficiali, ma in realtà nell'Isola vivono 39 mila stranieri. Meno, in percentuale, rispetto al resto d'Italia. Da noi gli immigrati arrivano soprattutto se vengono chiamati, come il caso della comunità filippina, che a Cagliari conta 1300 persone. Sono qua perchè chiamati a svolgere un tipo ben definito di professione. Stesso discorso per le ucraine, mentre la situazione è diversa per senegalesi e marocchini, che svolgono attività private.
D'altronde stiamo vivendo in un mondo che si basa sempre più sulla mobilità. La gente si sposta con l'obiettivo di stare meglio, com'è sempre accaduto anche in passato.
* Direttore della Caritas diocesana di Cagliari