Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Colletti bianchi e clochard in fila per un pranzo

Fonte: L'Unione Sarda
31 ottobre 2012


L'aiuto della mensa


Il profumo si avverte fin dalla strada. Esce dalle finestre delle cucine che si affacciano su viale Sant'Ignazio, pronte a sfamare più di centocinquanta persone ogni giorno. Il numero non è mai inferiore, e mette insieme tutti quelli che si mettono in fila per un pasto alla mensa della Caritas.
IN FILA Non sono soltanto i senzatetto ad attendere un piatto caldo: tra loro ci sono anche quelli colti di sorpresa da un periodo disperato, che non risparmia nessuno. Persone con un percorso e una storia alle spalle che fino a ieri sembrava lo specchio di una carriera solida e serena. Li si riconosce subito, in mezzo alla folla: sono i più schivi, taciturni. Non staccano gli occhi da terra e nei loro volti si percepisce il disagio, il non volersi sentire parte di quel gruppo. Gli si legge in viso un senso di vergogna. Ma è la fame a comandare più della loro volontà.
IL MENU Sopra un piattone di plastica vengono serviti pasta al sugo, pollo fritto, melanzane e un po' di pane. Questo il menù di ieri a pranzo, pronto per i circa 160 che si sono presentati a mezzogiorno e venti. «A colazione erano pochi di più - racconta uno dei volontari che presta servizio alle mensa - e il numero crescerà sicuramente per cena. È così ogni giorno. I primi arrivano la mattina presto. Alcuni aspettano qui davanti dalle 7. Forse anche da prima, magari hanno passato la notte proprio qui davanti». Un flusso continuo, che non si ferma mai. Perché oltre al cibo cercano anche parole, compagnia, sostegno. E i volontari solo lì per questo: far capire che la vita non è finita. ««Sono tantissimi i disperati - spiega uno dei volontari - noi siamo qui anche per ascoltarli. I problemi a volte vanno oltre la povertà».
BASE ITALIANA Si rivolgono alla Caritas anche immigrati, stranieri, ma il novanta percento di loro sono italiani. Sono soprattutto uomini, tra i 35 e i 50 anni. Si affidano ai volontari che ogni giorno lasciano la propria famiglia a casa per aiutare i tanti - e il numero è sempre maggiore - che oggi non riescono più nemmeno a permettersi in piatto di pasta.
Stefano Cortis