Rassegna Stampa

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Gennaro Fuoco, il finiano che non si arrende: "Zedda è ingessato, ma nel centrodestra mancano sia un

Fonte: web Castedduonline.it
29 ottobre 2012

 

"28/10/2012 01:02di Federica Lai

“Quello dei finiani è un piccolo universo molto unito che, come un po’ tutta la politica, è in attesa di conoscere quali saranno gli sviluppi a livello nazionale, e conseguentemente anche a livello locale”. Così parla del suo partito, caratterizzato da un debole riscontro elettorale, Gennaro Fuoco, consigliere di Fli, che parla degli errori della vecchia e nuova amministrazione comunale, proponendo una collaborazione tra Comune e Autorità portuale per rilanciare l’immagine turistica di Cagliari.

Lei fa parte di Fli, un’esperienza decollata forse a metà. Com’è oggi l’universo dei finiani a Cagliari?

Noi di Futuro e Libertà abbiamo come riferimento importante il presidente Gianfranco Fini, e la nostra area di riferimento è quella della Lista per l’Italia. È un’esperienza che attualmente non è molto soddisfacente, nel senso che ci sono dei dati sconfortanti su quelle che sono attualmente le preferenze che ci accreditano nell’elettorato, e non corrispondono di certo a quello che ci aspettavamo.

Lei è stato spesso critico anche verso gli errori del centrodestra in passato a Cagliari: in cosa sbagliò la Giunta Floris?

La Giunta Floris probabilmente ha sbagliato, come spesso accade nelle situazioni in cui c’è un consolidamento di una maggioranza in cui vengono meno gli stimoli. Soprattutto credo che sia venuta a mancare la voglia di fare, e di raggiungere importanti risultati per la città: diciamo che secondo me si erano un po’ “seduti”.

Come giudica il fatto che il centrodestra a Cagliari non abbia un leader per contrastare Zedda?

La mancanza di leader nel centrodestra è un problema nazionale, non solo di Cagliari. Io credo che nel centrodestra attualmente manchi un leader che sappia trasmettere entusiasmo: ci sono delle espressioni di potere consolidate, ma non sono identificabili con dei leader veri e propri.

In cosa ha sbagliato secondo lei l’Amministrazione Zedda in questo primo anno e mezzo di attività?

È stata in alcuni aspetti un po’ ingessata. Probabilmente in alcuni frangenti la paura di commettere errori ha influenzato un po’ troppo rigidamente l’applicazione delle norme e la valutazione delle disposizioni di legge. Quando si amministra bisogna anche sapersi prendere delle responsabilità: mi riferisco in particolare a quella che può essere la gestione del Poetto, che è stata un po’ controversa, al discorso sullo stadio Sant’Elia, e all’Anfiteatro, per cui però ci si sta avviando a una soluzione. Bisogna valutare nel tempo il rapporto tra costi e benefici: ci sono alcuni aspetti che sono ancora rivalutabili nel tempo, quindi è necessario aspettare per poterli giudicare. Tutto sommato, come ho sempre dimostrato in Consiglio, non do una valutazione negativa sulla Giunta Zedda, soprattutto perché mi sembra che si cerchi di privilegiare un atteggiamento adeguatamente trasparente. Oggi la trasparenza è fondamentale nelle pubbliche amministrazioni, anche alla luce degli ultimi episodi di “allegra” gestione privatistica di fondi pubblici.

Quali sono a suo parere le prime emergenze di Cagliari?

Rilanciare l’immagine turistica della città è la cosa principale su cui puntare. Cagliari è una città bellissima, e lo dico io che non sono neanche originario sardo. È una città che andrebbe valorizzata turisticamente: in questo sta dando un importante aiuto anche il presidente dell’Autorità portuale, Piergiorgio Massidda, che con una decisa accelerata alla gestione turistica del porto ha dato all’Autorità portuale una verve che negli anni precedenti non c’era stata. Sotto questo punto di vista vedo di buon occhio una collaborazione importante tra Comune di Cagliari e Autorità portuale, in modo che tutta la via Roma possa diventare il biglietto da visita per la Cagliari turistica dei prossimi anni.


Sul Poetto si poteva fare di più? Cosa propone per superare il problema dell’erosione?

Sul Poetto si poteva, si può, e si potrà sempre fare di più perché è una ricchezza importantissima per Cagliari, che fino ad oggi è stata utilizzata, a mio parere, in maniera non adeguata. Penso che il Poetto, oltre all’utilizzo dei cagliaritani che è sacrosanto, potrebbe avere uno sviluppo importante anche da un punto di vista ricettivo e alberghiero, con strutture ovviamente costruite rispettando debite distanze. Per quanto riguarda l’erosione c’è la necessità di creare tutto un sistema, come ho detto in Consiglio e in altre sedi, di barriere naturali che sia comunque agganciato a un sistema di barriere artificiali. Sono importanti anche le strutture nel Poetto, perché hanno una funzione di barriera importante: infatti nelle aree dove sono gli stabilimenti storici l’erosione della spiaggia è stato un fenomeno più circoscritto.

federica.lai@castedduonline.it