Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sos Pul, divergenze in maggioranza

Fonte: La Nuova Sardegna
29 ottobre 2012

Se il Piano di utilizzo del litorale non venisse approvato entro mercoledì dovrebbe scattare il commissariamento



di Roberto Paracchini wCAGLIARI

Il piano di utilizzo del litorale (Pul) promette di cambiare volto al Poetto. Ma ora la sua adozione da parte del Comune (il dibattito in commissione Urbanistica è stato aggiornato a questa mattina) è a rischio per divergenze interne alla maggioranza. Le divergenze. Venerdì scorso si è riunita la commissione consiliare comunale all’Urbanistica con all’ordine del giorno il Pul, lo strumento che dovrebbe rimettere ordine alla vita sul Poetto. Ma per poter decidere qualcosa (permettere ad esempio che i baretti non debbano essere montati e smontati ogni anno, ma possano svolgere un servizio per dodici mesi all’anno) occorre una variante urbanistica al piano regolatore. Oggi la spiaggia è zona “H”, di massima protezione. Anche se, si potrebbe dire, vi sono gli stabilimenti militari e “Il Lido” e il “d’Aquila” (ma i primi dipendono dal demanio militare i secondi dalla Regione). Resta il fatto che va fatta una variante: si passerà - questa è la proposta del Pul - da zona “H” ad area “GHL”, in cui «saranno permessi una serie di servizi», spiega Andrea Scano, Pd e presidente della commissione all’Urbanistica». Il problema, però, sottolinea Giovanni Dore, consigliere dell’Idv , «è che le lettere “parlano” e porre la “G” prima dell’ “H” lascia aperta la porta ad aumenti di cubature . E questo non va bene». Da qui le divergenze e lo slittamento del dibattito ad oggi. Se il “banco” salta. Che non si tratti di una cosa a da poco lo dimostra la paura dei titolari dei baretti. Il timore che il “banco” salti la esprime chiaramente Sergio Mascia, responsabile del Consorzio Poetto service (che raggruppa la maggior parte dei chioschi bar della spiaggia): «Se il Pul non venisse approvato entro il 31 di questo mese, quindi mercoledì prossimo, la Regione dovrebbe nominare un commissario ad acta per risolvere il problema, come previsto dalle linee guida regionali per i Pul dei comuni costieri, approvate nel 2010. E questo creerebbe molti problemi per tutti», soprattutto perché rimetterebbe tutto in discussione». Baretti a rischi. A questo “inghippo” va aggiunta la questione delle «autorizzazioni provvisorie date ai baretti e che scadono a fine mese - afferma Scano - mentre con l’adozione del Pul entro il 31 daremmo una dimostrazione di buona volontà, anche di fronte alla magistratura che a suo tempo aveva dato il via al processo che ha portato alla rimozione dei baretti (tutti irregolari proprio perché non esisteva il Pul)». Altrimenti i chioschi bar della spiaggia rischierebbero di essere demoliti per la terza volta (la prima fu nel 1986). Mascia chiede che vi sia una proroga di «almeno tre mesi: per recuperare i ritadi nell’autorizzazione e quelli dovuti alla chiusura della spiaggia per via della rimozione dell’amianto». Il peso del passato. Tutto si gioca in queste ultime ore. Secondo Scano «verificheremo i problemi, ma è probabile che si arrivi all’approvazione». Ottimista anche Giuseppe Andreozzi (Rossomori): «Credo sia possibile trovare una norma adeguata».Il timore infatti sta nel non creare le premesse di maggiori cubature per il futuro. La questione si sarebbe potuta risolvere facilmente se non vi fosse il peso del passato. Precisa Mascia: «La necessità della modifica (in “GH” e non “HG”) deriva dal fatto che sulla spiaggia esistono già diverse e ampie cubature, quelle degli stabilimenti in muratura (militari e non). In pratica l’“HG” pone dei limiti di cubatura oggi già superati». Il problema. Complessivamente la spiaggia del Poetto di Cagliari è pari a 415mila metri quadrati, di questi - secondo il Pul - il settanta per cento resterà area libera, priva di qualsiasi struttura. «Ma del restante trenta per cento - continua Scano - il 18 è già occupato dagli stabilimenti in muratura e su cui non abbiamo alcun controllo. Mentre i servizi previsti dal Pul occupano solo il restante 12 per cento». E si va dai baretti - venti strutture - ai servizi per la balneazione - undici zone -, da quelli per lo sport - cinque - alla cultura e gli spettacoli - quattro aree - ecc. A questo punto il tempo per l’adozione del Pul, indispensabile prima del passaggio alla Regione, è ridottissimo e l’accordo in maggioranza dovrà trovarsi nell’arco di qualche ora. ©RIPRODUZIONE RISERVATA