Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La crisi non lascia scampo ai giovani

Fonte: La Nuova Sardegna
29 ottobre 2012

La disoccupazione in provincia al 40% nella popolazione dai 15 ai 29 anni e oltre il 25% non cerca neanche più un impiego

LAVORO»I NUMERI DELLA CGIL



Nicola Marongiu Persi seimila posti nell’industria, nel commercio e nelle costruzioni e il reddito delle famiglie scende ormai dal 2007

di Stefano Ambu wCAGLIARI Disoccupazione che cresce e ormai attestata sul 13,2 per cento con dati pesantissimi (40 per cento) sulle nuove generazioni, quota di giovani inattivi (i neet, quelli che non studiano, non hanno un lavoro e nemmeno lo cercano) dai 15 ai 29 anni oltre il 25,7 per cento e impiego precario che ormai mette alle corde, e anche al tappeto, l'impiego fisso. Sono solo una parte dei dati sulla provincia di Cagliari illustrati dal segretario territoriale della Cgil Nicola Marongiu durante il convegno di martedì scorso al suo numero uno nazionale Susanna Camusso. Ma anche, tra gli altri, al sindaco di Cagliari Massimo Zedda, al presidente dell'Autorità portuale Piergiorgio Massidda e al presidente di Confindustria meridionale Alberto Scanu. Sui contratti a termine ormai siamo quasi al tutto esaurito: sul totale degli avviamenti si arriva all'85 per cento. Esplode il ricorso alla cassa integrazione. E si perdono posti di lavoro: via 6.000 addetti tra costruzioni, industria e commercio con una crescita solo in alcuni servizi (in particolare alla famiglia). E a proposito di famiglie il reddito disponibile, dal 2007 è in costante calo. Scarsi investimenti in ricerca e innovazione, sia pubblica sia privata (pubblica 0,58% pil, privati 0,07%). Camusso ha detto che la Sardegna potrà rinascere. Forse anche grazie ai numeri e alle potenzialità della provincia di Cagliari: «Un territorio che conta 600mila abitanti – ha detto Marongiu –, con oltre 400mila collocati nell’area vasta, determina una prossimita’ tra aziende e mercato e una certa tipologia di aziende ha maggiori facilita’ d’insediamento che in altre aree. In questo scenario, in un territorio che ha naturalmente piu’ vocazioni proviamo a indicare alcune direttrici: reti, mobilita’, innovazione, ambiente, turismo, welfare, formazione». Un'occasione da non perdere, sul tema turismo e ambiente, è quella di Molentargius. «C’e’ una importante dotazione finanziaria, 20 milioni di euro – ha detto Marongiu – e si possono creare delle concrete opportunita’ di sviluppo e di lavoro». Ma attenzione a come si andrà avanti: «Non capiamo, pero’, perchè – ha continuato il segretario Cgil – per un intervento di questa natura, per le energie che localmente dovranno essere attivate, non si sia (mai) coinvolto il parternariato economico-sociale del territorio. Molte attivita’ saranno legate ai servizi, anche a forme societarie come le cooperative, dovranno essere innestate delle attivita’ legate al parco: si puo’ fare senza il territorio, senza una discussione pubblica su un bene pubblico che e’ un pezzo di storia del territorio, che e’ anche storia del lavoro?».