Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Duro confronto a distanza tra Zedda e i sindacati

Fonte: La Nuova Sardegna
23 ottobre 2012

TEATRO LIRICO





Nessun passo indietro, semmai due in avanti, con pesanti denunce politiche che fanno presagire una settimana, sul fronte del Teatro Lirico, tutt’altro che serena. Sabato sera il sindaco Zedda è tornato per la prima volta pubblicamente sulla nomina di Marcella Crivellenti, al Mediterraneo, ripercorrendo con parole pesanti come piombo le vicende del Lirico. Ieri le Rsu rispondevano altrettanto duramente al sindaco, chiedendogli di riprendere la manifestazione di interesse lasciata sospesa. Zedda, prima di dare la parola a Vendola aveva definito le vicende del Lirico «costellate da frequenti agitazioni spiegate col fatto che il Teatro è uno dei maggiori centri di potere sardi, per valenza culturale, per dimensioni della spesa, per possibilità di assegnare con discrezione incarichi e affidamenti stabili con disinvoltura in un intreccio di favori fatti e ricambiati di fettine di potere date all’insegna del sapere stare al mondo, in una tela del ragno vischiosa di interessi che ha contribuito ad appesantire i bilanci. Il teatro stava per sprofondare nei debiti e solo per merito del consiglio regionale oggi le sue finanze sono normali. Volendo arrivare agli ultimi giorni ricordo che su proposta mia il consiglio di amministrazione – ha detto Zedda – ha nominato sovrintendente, con voto unanime, una donna dal curriculum per me ineccepibile». E qui le denunce. «Subito dopo da parte di alcuni consiglieri il ripensamento su quel voto, ma su pressione; quegli stessi consiglieri pretendevano la revoca della stessa nomina, e ciò mentre i sindacati dichiaravano il proprio no preventivo al sovrintendente, anche perchè donna e incinta, come da dichiarazione pubblica di sindacalisti. Non mi risulta praticabile alcun ostracismo preventivo se non viziato da razzismo o pregiudizi di ordine politico e religioso: è come fischiare l’orchestra prima che si levi la prima nota. Per carattere e per formazione non mi spavento facilmente, anzi: alle pressioni e alle minacce solitamente reagisco. La sovrintendente dovrà essere messa alla prova, ed entro un termine ragionevole e breve dovrà produrre un piano di sviluppo: saranno i fatti a dire dell’adeguatezza o meno». Il sindacato ha replicato duramente a queste parole. «Sono gravi, anche perchè Zedda è il rappresentante legale del’azienda. È indecoroso accanirsi contro 300 lavoratori che hanno l’unica colpa di aver richiesto il rispetto della legalità e della trasparenza. È facile diffamare un’azienda per spostare l’attenzione dal reale problema, cioè il mancato rispetto dello Statuto della Fondazione, delle leggi e dell’iter della manifestazione d’interesse, Mai nessun Presidente si era spinto ad un attacco violento e diretto nei confronti dei Lavoratori. Mentre il Presidente scomodava Fellini con un paragone offensivo e del tutto privo di fondamento, le maestranze del Teatro erano elogiate da uno dei più famosi direttori d’orchestra, Aldo Ceccato, suggello ad una serata a cui solo Zedda, per l’ennesima volta mancava. Perdere tempo paralizza l’azienda e ne impedisce la stesura del bilancio preventivo, condizione necessaria per i fondi ministeriali Chiediamo le scuse del sindaco». (g.cen.)