Rassegna Stampa

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Zedda a Marzabotto in ricordo dei caduti, frecciate alla Merkel e alla Polverini: "La Cagliari della

Fonte: web Castedduonline.it
9 ottobre 2012


8/10/2012 21:02

Marzabotto 7/10/2012 Intervento di Massimo Zedda

di Jacopo Norfo

Il "Manifesto" di Massimo Zedda nel nome della resistenza va in scena a Marzabotto. Sette ottobre 2012, 68° anniversario dell'eccidio di Marzabotto. In questo video potete ascoltare l'intervento del sindaco di Cagliari: "Un sentito ringraziamento al Sindaco Romano Franchi, per avermi dato la possibilità di partecipare alla commemorazione come oratore ufficiale. E alle donne e agli uomini dell'ANPI Marzabotto e del gruppo Gocce di Memoria di Marzabotto: il lavoro che fate per tenere viva la memoria è impagabile. Che senso ha la partecipazione del sindaco del lontano capoluogo della Sardegna alla commemorazione delle vittime della strage dell'autunno del 1944. Il vostro invito mi ha onorato e commosso. Nella storia del popolo italiano ci sono luoghi e vicende che accomunano tutti e che vivono nella memoria collettiva. Marzabotto fu la strage dei cittadini inermi che fu condotta dal battaglione della morte. La storia non si archivia al di là delle sentenze, e forse varrebbe la pena ricordarlo alla signora Merkel. Noi non dimenticheremo, come non hanno dimenticato i nostri genitori. Non lo dimenticheranno neanche i nostri figli. Intanto si assiste a iniziative di inaugurazioni di monumenti nostalgici da parte di esponenti del fascismo, sostenute con fondi regionali nel Lazio dalla presidente Polverini. Iniziativa che non può che essere condannata. La Sardegna fu l'ultima Regione a cedere al fascismo, la prima ad essere liberata con atti eroici di resistenza. Permettetemi di citare personaggi come Antonio Gramsci, Emilio Lussu, Giaime Pintor e Michele Schirru, giovane che partì dagli Stati Uniti per tornare in Italia e uccidere il dittatore Mussolini. Gramsci fu privato della libertà e della vita, Pintor ucciso nei primi fatti della Resistenza. Lussu visse a Cagliari in quella che oggi si chiama Piazza della Costituzione. La città che ho l'onore di rappresentare meritò la medaglia al valore, e la speranza che si visse prima e dopo la guerra fu enorme, tanto che Cagliari seppe risollevarsi. Ora la speranza del futuro unisce tutti noi, sognando la giustizia sociale e il miglioramento di una vita degna di essere vissuta. I nemici dell'oggi non vestono la camicia nera, ma sono i ladri, i corrotti e i corruttori, le mafie che imperversano nel nostro Paese".

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