Successo a Cagliari per il Karel Music Expo che si è concluso sabato
Da Iori's Eyes a “Edda” Rampoldi e Wu Ming 2
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La musica che gira intorno, al di là dalle classifiche e dei successi usa e getta, è anche quella che nel fine settimana affiora sul palco del Civico di Cagliari in occasione della sesta edizione del Karel Music Expo conclusa sabato. Gruppi e solisti della scena nazionale e internazionale che, con il loro bagaglio di idee e proposte non sempre facili da etichettare (il gioco delle definizioni è uno dei passatempi preferiti dalla critica e incubo per gli artisti), contribuiscono ad allargare le mappe dell'ascolto, spostando un po' più in là i confini della scena indipendente. Gruppi e solisti il più delle volte poco noti, che per tre giorni presentano le rispettive produzioni diverse dai soliti palchi, come nel caso della Biblioteca Settecentesca del Rettorato, o in una delle stanze del teatro di Castello, trasformata in una sala da concerto per poche decine di persone che gustano la musica sedute a terra.
E di musica, anche nella giornata conclusiva del festival ideato e curato da Davide Catinari e Serenella Massacci, ne scorre parecchia. A iniziare da quella dei milanesi Iori's Eyes che, con un art-pop che affonda le radici nel trip-hop, portano a casa il Premio nazionale aKME' indetto da Vox Day in collaborazione con Audiocoop e la rete di festival italiani, riservato ai migliori progetti messi in campo da musicisti under 35. Proseguendo con i Maya Galattici, trio veneto dal sapore vintage, che mescolando rimandi psichedelici, west coast stile America, melodia e intrecci vocali, propongono il materiale del nuovo album “Analogic signals from the sun”; l'islandese Mr. Fogg, autore di un'esibizione in solitudine, a metà strada tra pop ed elettronica; Stefano “Edda” Rampoldi, ex voce dei Ritmo Tribale, che in compagnia del batterista Sebastiano De Gennaro, offre un set aspro e tagliente che mette a dura prova l'udito e pesca dai brani del recente lavoro “Odio i vivi”; il cantante-chitarrista Dekko, con una manciata di brani dai colori blues, serviti in acustico e in veste minimale.
Fino all'ultimo fuoco della serata, “Razza partigiana”, acceso da Wu Ming 2 e da un gruppo di solisti (Egle Sommacal, chitarra, Paul Pieretto, basso, Federico Oppi, batteria), con un intenso reading-concerto che ripercorre la storia di un partigiano ucciso dai nazisti in territorio italiano a guerra ormai conclusa. «Ancora una volta il Karel Music Expo ha confermato di essere un festival di ampio respiro», afferma Catinari al termine della rassegna: «Sia per la presenza di Balkony Tv, web channel che ha diffuso la tre-giorni cagliaritana in tutto il mondo, sia per la presenza di parecchi artisti che nell'Isola non si erano mai esibiti. Nonostante la crisi e le poche risorse a disposizione, abbiamo cercato di mantenere buono il livello delle proposte. Fra i prossimi step, la creazione di un marchio legato al Kme, che dia continuità al progetto anche attraverso rapporti sinergici con festival italiani ed europei affini per tematiche e target di pubblico».
Carlo Argiolas