Domani occupazione degli uffici della sovrintendenza. Usb: «Distratta e solitaria la scelta del sindaco Zedda»
CAGLIARI La battaglia sindacale contro la nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente del lirico entra nella fase calda: domani i dipendenti della Fondazione occuperanno il quinto piano del teatro, quello dove si trovano gli uffici destinati all’ex responsabile della biglietteria che il sindaco Massimo Zedda ha «promosso» al ruolo più alto della Fondazione scatenando il dissenso di tre consiglieri di amministrazione e la protesta generale dei dipendenti. Una nomina che l’Usb in una nota diffusa ieri definisce «distratta e solitaria, una debacle per il mandato di Massimo Zedda nella politica sarda». Sarà un’occupazione pacifica, che seguirà una conferenza stampa in cui i coordinatori delle sigle sindacali illustreranno ai cronisti il programma delle iniziative di contrasto concordate l’altro ieri nel corso dell’assemblea generale del personale. Un’assemblea a scartamento ridotto: solo novanta partecipanti, forse perché appena due ore dopo si sarebbe alzato il sipario sul Nabucco. L’occupazione degli uffici della sovrintendenza non resterà un’iniziativa di protesta isolata: tira aria di sciopero, malgrado parte dell’assemblea abbia espresso perplessità legate al rischio di «punire» gli abbonati e in genere gli appassionati di musica della città. Di certo i sindacati chiederanno in via formale gli atti del consiglio di amministrazione in cui è maturata la nomina della Crivellenti, per capire se la scelta dei consiglieri Oscar Serci, Felicetto Contu e Gualtiero Cualbu di mettere a verbale il proprio dissenso - affidando la decisione alla sola responsabilità del sindaco-presidente - possa pesare sulla regolarità della nomina, che dovrebbe essere confermata in una nuova seduta del Cda e infine formalizzata dal ministero dei Beni culturali. Resta poi in ballo il problema dei requisiti: lo statuto della Fondazione prevede che il candidato alla sovrintendenza debba dimostrare esperienza in organizzazione musicale e nella gestione di «enti consimili». L’Usb - la nota è firmata da Massimiliano Cecalotti, German Dos Santos e Paolo Piras - esprime nella nota di ieri la delusione per il silenzio della politica e parla di «ombra tangibile a sinistra» e di «un piano nazionale di destrutturazione delle fondazioni lirico-sinfoniche» promosso dal sottosegretario Salvatore Nastasi rivendicando il diritto dei lavoratori di «pretendere di essere guidati finalmente da un professionista capace». Nella scelta di Zedda l’Usb vede «una vera e propria debacle per il suo mandato nella politica sarda».(m.l)