Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Restauro teatro, «ci affidiamo agli spettatori»

Fonte: L'Unione Sarda
8 ottobre 2012


Akròama alle Saline

Le crepe del Teatro delle Saline di Cagliari non si allargheranno fino a rovesciare brandelli di affreschi sul capo degli spettatori rapiti. La struttura è solida, nessun pericolo. La finzione potrà continuare ad agitarsi indisturbata sul palcoscenico, e in platea. Diversa la realtà in superficie.
Gli anni, aiutati dall'alluvione del 2008, hanno tracciato cicatici su pareti e dipinti, sulla facciata, sul terrazzo, sul tetto. La spesa per l'ultimo restyling dell'unico teatro di proprietà della Regione venne calcolata in lire, un miliardo e trecento milioni, nel lontano 1991, a sessant'anni esatti dall'inaugurazione che regalò alla città il suo piccolo gioiello d'Art Nouveau.
Anche le casse dell'associazione Akròama, responsabile per struttura e attività, sono soggette al logorio degli anni. La diminuzione complessiva dei contributi da parte di Regione e Comune ammonta, oggi, a un milione duecentomila euro. La legge non prevede finanziamenti per opere di manutenzione straordinaria. Il denaro per il restauro deve trovarsi altrove, fra i privati.
Così amanti delle scene e aziende potranno, da domani, adottare una poltrona per 5 anni. Con 1500 euro il signor e la signora Rossi avranno diritto a poltrona riservata (con tanto di targhetta araldica) per tutti gli spettacoli serali del quinquennio a venire. Diventeranno soci onorari e spettatori attivi durante la Festa d'Estate, dove Akròama discute la stagione trascorsa e quella futura. Per le aziende sono a disposizione interi lotti vellutati, oltre a «infiniti benefit e l'utilizzo delle strutture per le loro iniziative promozionali e culturali», assicura Lelio Lecis, direttore del teatro. E Akròama, precisa Lecis, «è un'associazione senza fini di lucro riconosciuta, con personalità giuridica. È quindi possibile fare delle donazioni, e scontarle dalle tasse». Il lifting teatrale non dovrebbe superare i 300.000 euro, cifra di un piano quinquennale su un sipario malconcio, su una catarsi imperfetta.
Luca Foschi