GIORNATA MONDIALE. Corteo e sit in delle associazioni animaliste
Ogni mese nel mondo vengono uccisi oltre 14 miliardi di animali per scopi alimentari, di questi 2 miliardi finiscono sulle tavole degli italiani. Le cifre sono state scandite al megafono ieri in via Garibaldi, durante la manifestazione organizzata per la giornata mondiale in favore degli animali d'allevamento. «Le persone devono conoscere questi dati allarmanti e sapere che dalla nostra alimentazione dipendono tante vite», sostiene Tiziano Cocco, del gruppo Cani sciolti Sardegna.
ORGANIZZATORI L'iniziativa, organizzata dalle associazioni Coordinamento antispecista e Per animalia veritas, è nata con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sorte dei miliardi di animali rinchiusi e destinati a diventare carne da macello. Un'attivista presente alla protesta cagliaritana di ieri ha simulato la vita di una mucca in un allevamento: chiusa in un recinto senza potersi muovere. «Stiamo parlando di veri e propri lager, dove gli animali vengono tenuti prigionieri sin dalla nascita», sostengono le associazioni. «Ad essi è negato qualsiasi diritto, a cominciare dall'affetto materno, il gioco, la socializzazione, la libertà fino alla possibilità di poter morire in pace. In questi luoghi non c'è spazio per la compassione, per la pietà, per la giustizia». Per combattere tutto questo i manifestanti sostengono che esista un'alternativa e hanno proposto ai passanti di riflettere sulle proprie scelte alimentari, considerando la dieta vegana e vegetariana.
LA GIORNATA Anche in altre città italiane gli animalisti hanno protestato: Roma, Vercelli, Venosa e Bologna. E su Facebook ci sono state migliaia di adesioni e video. Tanti commenti per far capire la vita che tocca a certi esemplari: «La mucca potrebbe vivere 35-40 anni, invece negli allevamenti dura al massimo 5". Ancora: «Le galline camperebbero 11 anni, ma rinchiuse non superano i 12 mesi». I vitelli, sottolineano gli organizzatori della manifestazione, vengono rinchiusi in stabulari strettissimi, alimentati artificialmente per massimo sei mesi e poi macellati. La prossima volta che gli attivisti sardi scenderanno in piazza sarà l'8 dicembre per protestare contro l'arrivo in città del circo con gli animali: hanno già chiesto al sindaco Massimo Zedda di proibire l'ingresso. Attendono una risposta.
Francesca Ghezzo