Rassegna Stampa

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Zedda: “Resto sindaco, non mi candido alla presidenza della Regione”

Fonte: web cagliaripad.it
21 settembre 2012

a cura di: redazione


Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, non si candiderà alla presidenza della Regione Sardegna. Il primo cittadino del capoluogo lo ha assicurato nel corso della puntata di Omnibus in onda questa mattina su La7.

"La cosa più bella che possa capitare per chi fa politica è fare il sindaco della propria citta", spiega Zedda sottolineando che si tratta di "un'occasione unica, irripetibile e non esiste in politica un'esperienza amministrativa paragonabile".

Manca un anno e mezzo alle prossime elezioni regionali, ma già ci sono i primi movimenti all'interno dei diversi schieramenti. Malgrado i proclami sulla necessità di maggiore autonomia della politica sarda, prima di prendere qualsiasi decisione i partiti guardano a Roma: alle primarie del Pd piuttosto che alle politiche della prossima primavera.

A destra. Sembra sicura la ricandidatura di Cappellacci, ma scaldano i motori anche Giorgio La Spisa, Salvatore Cicu e Claudia Lombardo.

A Sinistra. Dopo il rifiuto di Zedda, sono altri amministratori locali a fare un pensierino sulla poltrona di viale Trento. Ci pensano il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, e il presidente della provincia di Carbonia-Iglesias, Tore Cherchi. Outsider potrebbero essere due donne: Francesca Barracciu, vicina all''ex Governatore Renato Soru, e, fuori dal Pd, la sociologa Lilli Pruna per Sel.

 

In serata il presidente del consiglio comunale Ninni Depau ha scritto al sindaco. Una lunga lettera che si può riassumere così: "il Comune sia più vicino ai cittadini". Questo in sintesi il contenuto della lettera inviata dal presidente del Consiglio comunale, Ninni Depau, al sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

Nella missiva Depau partendo dalla situazione economica e sociale attuale chiede "adeguate soluzioni istituzionali ed organizzative che consentano di monitorare la qualità dei servizi, verificarne le criticità e individuare le correzioni".

Secondo il presidente del Consiglio occorre recuperare il ruolo del 'difensore civico', "figura di recente eliminata dalla finanziaria 2010 (per risparmiare…)" in modo da stringere un 'patto di cittadinanza' tra istituzioni e cittadini: "un patto - scrive Depau - che consenta, a fronte di servizi efficienti e regole certe e trasparenti, di combattere le piccole e grandi illegalità che mettono a rischio quello spirito civico che rappresenta il cemento delle comunità: dall'abusivismo, ai rumori molesti che durano sino alle prime ore del mattino, al parcheggio di auto nei marciapiedi e negli stalli dei disabili, al mancato rispetto delle norme sui rifiuti. Per non parlare dell'evasione fiscale, fenomeno di rilevanti dimensioni, che contribuisce a fare lievitare le imposte dei cittadini onesti.


Ho ben presente - conclude - la straordinaria complessità del tema posto, ma sono certo che la Giunta ed il Consiglio avranno la necessaria determinazione per affrontarlo nella consapevolezza della sua rilevanza strategica per il futuro della città