Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alziator, la serata dei finalisti

Fonte: L'Unione Sarda
17 settembre 2012


PREMIO LETTERARIO. La sesta edizione del riconoscimento dedicato allo scrittore

Restano in nove in corsa: l'assegnazione il 29 ottobre

«.... Cagliari è Cagliari, e il sole è il suo profeta. Cagliari la città del sole, è uno slogan a cui nessuno ha mai pensato, pietra e sole, mare e sole.. ». La sesta edizione del premio Francesco Alziator si apre con i suoi versi. È Piazza L'Unione Sarda a ospitare l'evento. È la serata delle terne finaliste. Sezione Narrativa: Fabio Bussotti, Il cameriere di Borges, edito Perdisa Pop; Matteo Nucci, Il toro non sbaglia mai, casa editrice Ponte alle grazie; Niccolò Migheli, Hidalgos, edito da Arkadia. Sezione saggistica: Concita De Gregorio, Così è la vita, Imparare a dirsi addio, editore Einaudi; Luciano Canfora, Il mondo di Atene, edizioni Laterza; Nicolò Amato, I giorni del dolore, la notte della ragione, Armando Editore. Sezione speciale: Anilda Ibrahimi, Non c'è dolcezza, editore Einaudi; Régis de Moreira, Il libraio, editore Aìsara; Soti Triantafillou, Scatole cinesi: 4 stagioni per il detective Malone, casa editrice Voland.
Sono loro i nove finalisti, su 282 opere in concorso. E poi c'è il non facile lavoro della giuria - presieduta da Giovanni Follesa, e composta da Sergio Atzeni, Francesca Figus, Franco Mannoni, Enrico Pilia, Giorgio Pisano, Massimiliano Rais e Felice Testa - che ha scelto le terne finaliste. E poi le acute e stringenti riflessioni di Mario Sechi, direttore del Tempo, e presidente di giuria nell'edizione 2011. «Il premio Alziator è un premio non provinciale, apre la Sardegna ad altri contributi, un premio in cui non c'è il folklore come chiusura». È una giornata ventosa, sul palco i virtuosismi di Alessandra Taglieri e Roberto Genitoni, e poi Daniela Deidda che ha dato voce ad alcuni scritti di Alziator. È una serata dal gusto fortemente isolano, la Corale Santa Cecilia si esibisce col repertorio musicale tradizionale, in lingua sarda. E poi c'è una città, Cagliari, che ambisce ad attestarsi tra le più importanti del Mediterraneo. Ottavio Nieddu, scandisce i tempi della serata. Sale sul palco anche Gianni Filippini, primo presidente del premio.
Ci sono scrittori che usano le parole con particolare maestria, altri che ci aggiungono un qualcosa in più. Riescono a dare ai loro scritti un sapore intenso, quasi tangibile, che prescinde dalla tecnica e dallo stile. Un filo rosso unisce i lavori letterari di Francesco Alziator. Ed è un rosso intenso. Come la passione con cui si è dedicato alla storia della Sardegna. Le appassionate pagine delle sue opere parlano soprattutto di Cagliari, la città in cui è nato e per cui nutriva un amore viscerale. Nel 1954 pubblica il suo primo lavoro: «La storia della letteratura in Sardegna». Ed è subito successo. Fabio Maria Crivelli, allora direttore dell'Unione Sarda, gli affida il settore della demologia. Nel '63 escono le sue tre opere principali: “La città del sole”, “La collezione Luzzietti” e la “Raccolta Comminotti”. C'era un bel sole, il 3 febbraio 1977. Era un sabato che sapeva già di primavera, il cielo sopra Cagliari, era sereno. La chiesa era gremita, in tanti vollero dargli l'ultimo saluto. Francesco Alziator scomparve così, nella sua città di cui son piene le pagine che formano i suoi libri, in quei fogli massima espressione d'una cagliaritanità che sentiva nel cuore. Piazza L'Unione Sarda ieri lo ha salutato con l'evento organizzato dalla Fondazione Francesco Alziator, e da Maurizio Porcelli direttore ed ideatore del Premio.
Sara Marci