Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Ma il Sant’Elia ha un futuro»

Fonte: La Nuova Sardegna
13 settembre 2012



Zedda lancia un concorso d’idee per lo stadio, l’assessore Marras risponde a Casu




CAGLIARI Nessun progetto di demolizione per lo stadio Sant’Elia, come ha ipotizzato provocatoriamente il consigliere sardista Paolo Casu in un’interrogazione al sindaco: il trasferimento dei new jersey - i blocchi di cemento che circoscrivevano in parte la struttura - all’arena concerti è stata decisa per evitare ulteriori spese, visto che non sono previste partite del Cagliari nel vecchio stadio. A chiarire la situazione, rispondendo a Casu, è l’assessore cimunale ai lavori pubblici Luisa Anna Marras, che spiega anche la sparizione dei tornelli metallici: «Sono di proprietà del Cagliari calcio e il Cagliari calcio li ha portati via. E’ vero che le reti che adesso chiudono gli ingressi sono fatiscenti, per questo la documentazione fotografica del consigliere Casu è all’esame degli uffici che faranno le loro valutazioni». L’assessore non lo dice, ma è chiaro che qualcuno ha danneggiato il Sant’Elia sarà chiamato a risponderne. L’impressione è che l’operazione-recupero dei materiali sia stata realizzata con troppa fretta: l’aspetto del Sant’Elia ora è piuttosto dimesso. Mentre il trasloco dei new jersey non ha modificato le cose: servivano con urgenza poche centinaia dimetri più in là, per l’arena concerti estiva, e il comune ha pensato bene di utilizzare il materiale che aveva in casa. Sul futuro del Sant’Elia, che d’improvviso è diventato un tema centrale della città per ragioni da capire, è stato il sindaco a rispondere indirettamente a Casu: «La struttura non si può assegnare ad alcuna società senza una gara pubblica - ha spiegato Massimo Zedda - e per la riqualificazione la giunta approverà molto presto la delibera con la quale si lancia un concorso internazionale di idee». Detto e fatto: ieri la giunta ha approvato la delibera annunciata dal sindaco. Per ilSant’Elia, dopo 42 anni, comincia una nuova vita. Il progetto, che dovrà rispondere a tutte le normative in materia di pianificazione paesaggistica. In quello spazio il progetto potrà prevedere, anche al fine di finanziare l'intervento con l'apporto dei privati, la concessione della gestione di servizi quali: gli impianti per la pratica sportiva e per lo spettacolo, sia al coperto che all'aperto, strutture per la formazione e per la medicina dello sport, un centro congressi, uffici direzionali e sedi per associazioni, spazi legati allo svago e al benessere (sauna, beauty farm o fitness), sale per esposizioni, mostre permanenti o temporanee, strutture commerciali specializzate legate all'attività sportiva, servizi di ristorazione, servizi diricettività turistica.