Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La famiglia di piazza D'Azeglio

Fonte: L'Unione Sarda
13 settembre 2012


 


Rubinetti chiusi, è battaglia sulla morosità
 

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S'inasprisce la diatriba tra la famiglia di piazza D'Azeglio rimasta senz'acqua dopo uno slaccio coatto per prolungata morosità e il gestore del servizio idrico integrato, Abbanoa. Ieri sera la figlia dell'intestataria del contratto, Simona Serra, 38 anni, madre di tre figli di cui uno di 20 mesi e un altro di 12 anni affetto da disabilità grave, si è rivolta a un legale per valutare la possibilità di agire in giudizio contro Abbanoa per la tutela di un diritto definito «elementare» e «legittimo».
La situazione è drammatica perché da otto giorni sei persone non possono più lavarsi, né cucinare o semplicemente bere dal rubinetto. I disagi sono pesantissimi. In compenso i familiari, gli amici e i vicini di casa si stanno facendo in quattro per dare una mano alla famiglia in difficoltà offrendo bottiglie d'acqua minerale da bere, oltre a bidoni e taniche per lavarsi e cucinare.
Il problema è solo economico. In casa Barba-Serra tutto si regge sulla pensione di Anna Barba, 72 anni, vedova. Si parla di appena 700 euro al mese che ovviamente non bastano per far fronte a tutte le necessità (dall'affitto al cibo) e non consentono alla famiglia di saldare il debito maturato dal 2008 a oggi (circa 1800 euro) nei confronti di Abbanoa. «Noi vorremmo pagare», hanno spiegato in lacrime i Barba-Serra, «ma non abbiamo i soldi neanche per mangiare. Chiediamo pertanto ad Abbanoa una rateizzazione accessibile in base alle nostre scarse possibilità».
Richiesta rispedita al mittente perché l'ente idrico deve rispettare un rigido regolamento, che prevede il riallaccio solo se il soggetto moroso versa almeno il 30% dell'ammontare del debito. Nel caso specifico si parla di 600 euro. «La famiglia in questione deve chiedere aiuto ai servizi sociali», ha comunicato Abbanoa, «noi non possiamo dare l'acqua gratis. Esistono, peraltro, agevolazioni tariffarie per chi è in difficoltà».
Nel frattempo su L'Unione Sarda on line sono comparsi decine di messaggi di solidarietà alla famiglia pirrese. Alcuni habituè del forum sono arrivati a suggerire ai Barba-Serra di violare la legge pur di riavere l'acqua corrente. «Collegatevi a un tubo e usate l'acqua, se non lo sapete fare vengo io», ha scritto un utente, «basta violenza economica, l'acqua non è una merce!».

(p.l.)