Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Più poveri senza studenti

Fonte: L'Unione Sarda
13 settembre 2012


L'INDAGINE. I dati presentati ieri da Sel. L'appello: «Evitare la fuga»


Il 4% della ricchezza prodotta dai fuorisede
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Studiare è un diritto di tutti. Sancito dall'articolo 34 della Costituzione. Ma quando sia i soldi destinati a pagare affitti, bollette, tasse e quant'altro, sia i fondi destinati al sostegno allo studio vengono a mancare, che succede? In tanti, purtroppo, dovranno rinunciare alla carriera universitaria. Un abbandono che potrebbe costare caro alla città, al commercio in particolare.
LA RISORSA STUDENTE Ad accendere i riflettori sulle problematiche che legano mercato cittadino e mondo universitario è il gruppo Sel, che ieri mattina in Comune ha presentato i dati di un recente studio, condotto dal ricercatore Antonio Fadda, secondo il quale il 4 per cento dei redditi prodotti nel capoluogo è legato alla presenza degli universitari fuori sede. È indubbio infatti che gli studenti costituiscono una fetta di acquirenti che, seppur con un portafogli limitato, fanno girare l'economia di interi quartieri. E il timore è che la loro fuga potrebbe portare in breve tempo a un calo del 5-10 per cento nel giro d'affari del piccolo commercio cittadino.
LE PROPOSTE Due le proposte presentate da Sinistra Ecologia Libertà per far fonte all'emergenza. In primo luogo l'istituzione di una legge regionale in tema di cittadinanza universitaria che permetta agli studenti di collaborare con Comune e Provincia. Si tratta di mini-voucher assegnati con meccanismi simili a quelli del servizio civile. Urgente appare inoltre la redistribuzione dei fondi regionali destinati alle borse di studio. A porre l'accento sulla carenza di risorse, in un momento delicato come questo, in cui ad aggravare la situazione è sopraggiunta la chiusura di due Case dello studente, sono intervenuti i rappresentanti dell'associazione studentesca Unica 2.0.
LE REAZIONI «Borse di studio e fondi regionali sono sempre meno - ha sottolineato la rappresentante nel Cda dell'Ersu, Alice Marras - e gli idonei non beneficiari quest'anno saranno molti di più. L'Ersu si ritrova in netta emergenza per questo abbiamo chiesto un tavolo di confronto con le istituzioni». Proposta accolta con favore dalla presidente della commissione Cultura Francesca Ghirra, dal consigliere Sebastiano Dessì e dall'assessore alla Cultura Enrica Puggioni. «Siamo presenti e disposti a farci promotori di un tavolo che parli di tutto il nostro sistema formativo ed educativo», ha detto la Puggioni, che ha ribadito la necessità di parlare di un «sistema educativo unico, che parta dalla scuola dell'infanzia». «La crisi non può diventare il pretesto per tagliare il futuro a chi ha già poche certezze", ha detto il coordinatore di Sel, Francesco Agus.
Veronica Nedrini