Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Regione chiama Zedda: «Cosa succede al Lirico?»

Fonte: La Nuova Sardegna
12 settembre 2012

TEATRO IN PANNE






CAGLIARI Sul problema del teatro lirico (nella foto) Massimo Zedda è all’angolo: la Regione ha sostanzialmente risanato i conti della Fondazione con un prestito di dieci milioni a tasso zero, ma adesso preme sul presidente del consiglio di amministrazione perché venga risolto il nodo del sovrintendente: «Quale è la reale situazione del teatro lirico di Cagliari - chiede l’assessore regionale alla cultura Sergio Milia - e perché a tutt’oggi, nonostante il grande sforzo fatto dalla Regione nel concedere i contributi per la normale gestione, oltre ad un finanziamento di dieci milioni di euro per il risanamento finanziario del teatro, risulta completamente bloccata l’attività di programmazione e rilancio?» Milia fa riferimento alle recenti proteste dei sindacati del Lirico: «Da quanto risulta - osserva l’assessore - la programmazione per la stagione lirica 2012-2013 è bloccata totalmente e manca soprattutto la nomina del nuovo sovrintendente, così come previsto dallo statuto della Fondazione e sollecitato anche dal ministero, dai consiglieri e dall’organo di controllo. Non solo non si è proceduto a convocare il consiglio di amministrazione per esaminare i curricula dei candidati che hanno risposto alla manifestazione d’interesse (scaduta il 22 giugno scorso) ma, ancora più grave, manca un serio progetto industriale che dimostri la reale capacità dell’Ente di rimborsare il finanziamento regionale». Per l’assessore Milia «bisogna fare una veloce inversione di rotta per uscire da una situazione che rischia di impantanarsi sempre di più. È necessario un percorso rapido che salvaguardi i lavoratori e risolva anche l’impasse con gli artisti non pagati e con le aziende fornitrici che vantano crediti per milioni». Dietro la situazione di stallo in cui si trova il Lirico c’è il rapporto di forza all’interno del Cda: Zedda è in minoranza e tiene nel cassetto il nome del sovrintendente designato per non bruciarlo. Dall’altra parte il gruppo dei dissidenti (Serci, Porcelli, Cualbu e Contu) sembrano pronti a proporre un nome alternativo, che potrebbe essere quello dell’attuale assessore provinciale alla cultura Francesco Siciliano, sostenuto dall’ex presidente Graziano Milia.