Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poveri e senza acqua

Fonte: L'Unione Sarda
12 settembre 2012

PIAZZA D'AZEGLIO. Abbanoa ha staccato il contatore: «Li avevamo avvisati»
 

Famiglia nel dramma: non può pagare le bollette
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«Se saldiamo Abbanoa non ci restano i soldi per mangiare». Dramma della povertà in piazza D'Azeglio, nel cuore di Is Bingias, dove una famiglia in grave difficoltà economica ha subìto l'onta di vedersi staccare il contatore dell'acqua per morosità. Il nucleo familiare è composto da Anna Barba, 72 anni, vedova, la figlia Simona Serra, 38 anni, e i suoi tre bambini di 18, 12 e quasi 2 anni, di cui uno disabile, più uno zio.
 

NIENTE LAVORO Nessuno lavora, per cui le uniche fonti di reddito sono la pensione dell'anziana nonna e l'assegno di accompagnamento per il bimbo portatore di handicap. Da una settimana lo scenario, già di per se drammatico, si è complicato. Dopo un avviso via telegramma, mercoledì scorso una squadra di operai di Abbanoa si è presentata in piazza D'Azeglio e ha slacciato l'utenza asportando dal muro il contatore dell'acqua. «Senza adeguato preavviso se non con una comunicazione dell'ultimo minuto», protesta Anna Barba. «Prima del telegramma sono state inviate due raccomandate con ricevuta di ritorno», replica l'ente gestore del servizio idrico.
 

MANCA L'ACQUA Polemiche a parte, resta il fatto che da sette giorni una famiglia con un bimbo molto piccolo e un altro disabile non ha più l'acqua corrente. «Non possiamo lavarci né cucinare», si dispera la mamma dei bambini, Simona Serra. La famiglia, pur in grave difficoltà, vorrebbe pagare quanto dovuto, ma non ce la fa. «Subito dopo lo slaccio, sono andata alla Posta è ho pagato un bollettino da 104 euro», riferisce la 72enne Anna Barba, «di più non potevo fare perché stiamo vivendo in sei con la mia pensione e dobbiamo anche pagare l'affitto e dare da mangiare ai bambini». In totale l'insoluto della famiglia ammonterebbe a 1.800 euro, dato confermato da Abbanoa. «Il debito ha iniziato ad accumularsi nel 2008», racconta Barba,«di recente ci è stata proposta una rateizzazione ma la prima rata ammonta a 700 euro, per cui è impensabile per noi pagarla. Equivarrebbe a restare un intero mese senza un centesimo».
 

ABBANOA Ieri l'anziana si è recata negli uffici di Abbanoa nella speranza di riuscire a “strappare” una soluzione alternativa. «Da parte nostra la disponibilità è totale», ha comunicato Abbanoa, «il problema è che siamo vincolati al Regolamento del servizio idrico integrato. Non possiamo violarlo». Normalmente per riavere l'acqua è necessario corrispondere all'ente almeno il 40% dell'ammontare complessivo del debito. «Nel caso specifico, se la famiglia ci presenterà il certificato Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), attestante lo stato di disagio, potrà essere riallacciata versando il 30%». Si parla insomma di 600 euro, un piccolo sconto che non cambia di molto lo scenario. Fino ad allora l'utenza resterà a secco.
 

LA RICHIESTA DI AIUTO Ma Simona Serra non ci sta e chiede aiuto. «Qualcuno deve intervenire perché non possiamo vivere senz'acqua. Abbiamo già tanti problemi, dormiamo in tre in una stanza, ci mancava anche questo». Amici e vicini di casa stanno aiutando i Barba offrendo bottiglie e taniche piene d'acqua. Ma non basta. «Vogliamo saldare il nostro debito», conclude Anna Barba, «ma Abbanoa ci deve mettere nelle condizioni per poterlo fare attraverso un piano di rateizzazione adatto alle nostre possibilità». Dopo anni di tolleranza, Abbanoa ha deciso di provvedere al distacco di tutte le utenze morose dell'Isola. Gli interventi previsti, con debiti superiori a 10 mila euro, sono 1500. In città sono già stati eseguiti numerosi distacchi. Anche a Pirri ci sono precedenti, tutti nella zona di via Sanna.
Paolo Loche