Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le facili profezie sul Parco

Fonte: L'Unione Sarda
12 settembre 2012


MOLENTARGIUS. Il documento è stato inviato in Procura lo scorso 28 maggio
 

Anticipate in un esposto tutte le attuali emergenze
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Qualcuno aveva previsto ciò che sarebbe accaduto nel Parco di Molentargius durante questa estate da dimenticare. Stava scritto tutto in un esposto presentato lo scorso 28 maggio alla Procura della Repubblica, alla Asl, alla Polizia municipale, al Nucleo ecologico dei carabinieri e alla Guardia forestale per “degrado ambientale e rischio della salute pubblica”.
 

LE PROFEZIE Cinque pagine, ora al vaglio della magistratura penale, che hanno anticipato eventi poi realmente verificatisi. A partire dal rischio incendio (come quello che si è verificato appena 18 giorni dopo la denuncia, con le fiamme che hanno circondato case e abitanti di Medau su Cramu), passando per il quasi totale prosciugamento delle saline, con i conseguenti miasmi che hanno invaso il Quartiere del Sole e il Poetto, e il pericolo per i volatili causati dall'apertura di percorsi ciclabili e pedonabili in prossimità dei nidi: facile profezia, vista la moria di cavalieri d'Italia dei primi giorni di giugno.
 

RIFIUTI A QUARTU Spazio nell'esposto viene dato anche alla presunta presenza di rifiuti nelle aree verdi del Parco che ricadono sul Comune di Quartu, tra le saline e lato stagno di Perdalonga: una zona costituita da terreno di riporto in cui ci sarebbe effettivamente una presenza evidente di rifiuti di ogni genere, mischiati allo stesso terreno. Una anomalia riscontrata a fine marzo, quando la zona si stava riprendendo dall'incendio della primavera 2011, ed era ricoperta ormai da vegetazione spontanea. Si tratta di una porzione dell'area protetta aperta al pubblico, dove spesso vengono effettuate visite guidate con scolaresche. E i bambini frequentano anche i laghetti, sempre a Quartu, vicino a via della Musica, dove i canali di apporto si stanno progressivamente prosciugando. Nel fondo di alcuni tratti sono evidenti le carcasse dei pesci morti. Le ultime piogge devono avere ristabilito l'equilibrio idrico ma l'esposto sottolinea che per la realizzazione di tali opere sono stati spesi, a partire dagli anni '90, 120 miliardi di lire.
SCARICHI ABUSIVI? L'apporto idrico non manca invece lungo il letto del rio Is Cungiaus (parallelo a via Bizet), dove è probabile che ci siano scarichi fognari abusivi. In alcune ore del giorno la quantità d'acqua aumenta improvvisamente sgorgando da un tombino in cemento. Acqua non limpida ma di color marrone e maleodorante. Tanta da far diventare il rio un vero e proprio fiume. E anche questo era stato anticipato nell'esposto.
 

IL VERSANTE CAGLIARITANO Pure sul versante cagliaritano i problemi non mancano. Gli edifici vicini alla sede del Parco nel quartiere La Palma, e lungo il Percorso saline, come recentemente denunciato dai residenti, hanno coperture in eternit e materiale contenente amianto e si vedono facilmente pezzi rotti che rischiano di cadere. Nonostante la pericolosità mancano cartelli di divieto, benché i percorsi sono spesso frequentati da visitatori. Mentre in tutte le aree - così come viene segnalato nell'esposto - circolano da tempo branchi di cani randagi, che assieme a quelli lasciati liberi dai visitatori (nonostante il regolamento dell'Ente lo vieti), costituiscono un pericolo soprattutto per i bambini. Eccessivo allarmismo? Secondo la denuncia no, visto che più di una volta ci sarebbero stati episodi di aggressione.
 

PALLA ALLA PROCURA Insomma, quello tracciato nell'esposto è un quadro a dir poco inquietante. Adesso toccherà alla magistratura vederci chiaro anche se ancora non si sa se la Procura abbia già aperto un'inchiesta. Resta il fatto che qualcuno aveva previsto tutto ma proprio tutto. E il sospetto è che non si tratti di un indovino.
Mario Gottardi